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L'Ue apre a più aiuti di Stato per clima ed energia

L'Ue apre a più aiuti di Stato per clima ed energia

Vestager, c'è bisogno di investimenti sostenibili privati e pubblici

21 dicembre 2021, 15:28

Redazione ANSA

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Ue apre a più aiuti di Stato per clima ed energia © ANSA/EPA

BRUXELLES - Via libera della Commissione europea alla revisione delle linee guida sugli aiuti di Stato per il clima, la protezione dell'ambiente e l'energia. Saranno applicabili dal gennaio 2022. I nuovi orientamenti creano "un quadro flessibile e idoneo" per allineare le norme agli obiettivi del Green Deal europeo e alle recenti modifiche normative proposte da Bruxelles nei settori dell'energia e dell'ambiente, compreso il pacchetto Fit for 55, sostenendo gli Stati membri nella strada verso la transizione verde "al minor costo possibile per i contribuenti" e "senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico", scrive Bruxelles.

La Commissione indica che gli aiuti di Stato devono garantire la coerenza con la legislazione e le politiche nei settori ambientale ed energetico, mettendo fine ai sussidi per i combustibili fossili più inquinanti. Vengono estese le categorie di investimenti e tecnologie che gli Stati possono sostenere per contribuire alla realizzazione del Green Deal, compresa la riduzione o l'eliminazione delle emissioni di gas serra, e facilita la valutazione dei sussidi per la decarbonizzazione, inclusi gli investimenti in fonti rinnovabili, efficienza energetica nei processi produttivi e nella decarbonizzazione dell'industria. In linea generale sono permessi aiuti fino al 100% delle esigenze mancanti di finanziamento in particolare quando gli aiuti sono concessi a seguito di una procedura di gara competitiva. Nelle sue linee guida, Bruxelles prevede aiuti per numerose aree rilevanti per il Green Deal, con sezioni nuove o aggiornate sugli aiuti per la prevenzione o la riduzione dell'inquinamento diverso da quello dovuto ai gas a effetto serra, compreso l'inquinamento acustico, gli aiuti per l'efficienza delle risorse e l'economia circolare, gli aiuti per la biodiversità e per la riparazione del danno ambientale. Alcune sezioni sono poi dedicate ai sussidi per incentivare gli investimenti in settori chiave come l'efficientamento energetico degli edifici e la mobilità pulita. Vengono poi modificate le norme sulle riduzioni di alcuni tributi sull'energia elettrica per le aziende ad alta intensità energetica per scongiurare il rischio che le attività in determinati settori vengano spostate fuori dalla Ue in Paesi dove le norme ambientali sono meno stringenti. Nel nuovo quadro vengono comprese anche le riduzioni di tutti i prelievi che finanziano la decarbonizzazione e le politiche sociali. Eliminato l'obbligo di notifica individuale dei grandi progetti verdi nell'ambito dei regimi di aiuto preventivamente approvati dalla Commissione.

"L'Europa avrà bisogno di una notevole quantità di investimenti sostenibili per aiutare la sua transizione verde. Sebbene una quota significativa verrà dal settore privato, il sostegno pubblico svolgerà un ruolo nell'assicurare che la svolta avvenga in modo rapido". Lo ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, presentando le nuove linee guida.

"Possiamo approvare" aiuti di Stato a favore di progetti che riguardano il gas "se sono a prova di futuro per la neutralità climatica, in modo che, ad esempio, possano essere combinati con la cattura" e lo stoccaggio "della CO2" oppure "se l'infrastruttura è anche realizzata per l'idrogeno", ha aggiunto Vestager.

"Abbiamo una clausola molto speciale che consente agli Stati membri con i Pil più bassi di passare dal carbone al gas".

In generale, le nuove regole Ue sugli aiuti di Stato metteranno fine ai sussidi per i combustibili fossi più inquinanti, per i quali è "improbabile" una valutazione positiva della Commissione, alla luce dei loro "importanti effetti ambientali negativi". Gli orientamenti includono anche una nuova sezione per i sussidi dedicati alla chiusura degli impianti a carbone, a torba e a petrolio da scisto per spingere la decarbonizzazione nel settore energetico. Le misure che riguardano i nuovi investimenti nel gas naturale è "improbabile" che vengano approvate, a meno che - come spiegato da Vestager, non possa essere dimostrato che gli investimenti sono compatibili con gli obiettivi climatici al 2030 e al 2050, facilitando la transizione dai combustibili più inquinanti e senza prevedere l'installazione di tecnologie che potrebbero ostacolare lo sviluppo di soluzioni meno inquinanti. Seguendo l'esempio portato da Vestager sull'idrogeno, alcune infrastrutture possono essere progettate per essere poi convertite ad usi più favorevoli all'ambiente. Per quanto i riguarda i Paesi che devono affrontare la transizione dal carbone (l'Est Europa), l'esenzione dalle norme Ue sugli aiuti di Stato è prevista fino al 31 dicembre 2023. "È una deroga speciale" che "è di breve durata di proposito - ha spiegato Vestager -: vogliamo che ci sia un incentivo molto forte per i Paesi" ad attuare la transizione, "il punto è che escano dal carbone il più velocemente possibile".

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