La lista delle contromisure Ue è quella che è già stata più volte discussa e rivista da marzo in consultazione con stati membri e attori economici. Questa include, oltre al ricorso al Wto, un elenco di prodotti americani sensibili che saranno colpiti da dazi, dai jeans Levi's al Bourbon sino al burro di arachidi e alle moto Harley Davidson. C'è poi una serie di prodotti di alluminio e acciaio, in costante monitoraggio da parte Ue, che potrà subire limitazioni alle importazioni in Europa in caso ci fosse un'invasione del mercato europeo in seguito agli effetti distorsivi che i dazi Usa potrebbero avere sui flussi commerciali con Paesi terzi. Di fatto scatterebbe quindi un tetto - una sorta di sistema di quote - compatibile con le regole del Wto, a tutela della siderurgia Ue. Le contro misure messe a punto dell'Europa, si sottolinea a Bruxelles, potranno essere riviste e rimodulate in relazione al tipo di dazi che saranno eventualmente imposti dagli americani.
Ma potrebbero anche non essere mai rese operative se Washington ritirerà la sua minaccia.
I "contatti continueranno nei prossimi giorni". E' l'esito della conversazione telefonica sui dazi tra la commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem e il segretario di stato al commercio Wilbur Ross avvenuta ieri sera e durata circa mezz'ora. "Questo scambio", ha aggiunto un portavoce della Commissione Ue, "rientra nel processo lanciato a fine marzo" dopo il prolungamento dell'estensione temporanea all'Ue dell'esenzione alle tariffe doganali Usa su alluminio e acciaio.
Malmstroem ha informato il Collegio e il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, che a sua volta riferirà ai leader dei 28 stasera a Sofia, dove in agenda a cena ci sono le relazioni commerciali transatlantiche insieme alla questione Iran. Le discussioni tra gli stati membri, su posizioni differenti e in particolar modo Germania e Francia, riferiscono più fonti, saranno chiave per determinare i prossimi passi con gli Usa: se cedere alle pressioni cominciando a negoziare prima dello scadere dell'ultimatum del primo giugno o se mantenere la posizione attuale 'prima l'esenzione, poi il negoziato'.
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