Secondo il relatore olandese Kati Piri, eurodeputata S&D "con tutte le flagranti violazioni dei diritti umani, la mancanza di indipendenza giudiziaria e l'attuazione di una nuova costituzione che non rispetta il criterio della separazione dei poteri, non ha senso continuare i colloqui sull'adesione all'Ue con l'attuale governo". Ma l'Ue non intende "chiudere tutte le porte della Turchia e farà tutto il possibile per sostenere la società civile, i giornalisti e i difensori dei diritti umani". Secondo l'europarlamentare Renate Sommer dei Popolari "la relazione fra la Turchia e l'Ue deve essere ridefinita nei termini di un partenariato efficace", aggiungendo che il partenariato dovrebbe essere "in particolare basato sull'unione doganale, la cooperazione sulle sfide geopolitiche condivise e questioni politiche di interesse comune". Sommer ha poi insistito sul fatto che "ogni rinnovato impegno politico tra l'Ue e la Turchia dovrebbe essere basato su disposizioni chiave che riguardano il rispetto della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti fondamentali".
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