Il documento, elaborato dal polacco Krzysztof Pater, si basa su due sondaggi effettuati tra il 2016 e il 2018 in 27 Stati membri e contiene oltre 200 esempi di ostacoli giuridici e tecnici incontrati da persone con disabilità che intendono esercitare il proprio diritto di voto, nonché esempi di soluzioni messe in atto dagli Stati membri.
Fra gli esempi di impedimenti ci sono barriere tecniche, come i seggi elettorali non adeguati, informazioni e campagne elettorali inaccessibili alle persone non udenti, ma anche ostacoli giuridici, come la perdita dei diritti di voto dopo la nomina di un tutore.
In 8 Stati membri non vi sono forme alternative al voto "fisico" al seggio, in 18 Paesi gli elettori non vedenti non potranno votare in modo autonomo, mentre in quasi un terzo dei Paesi Ue le persone sottoposte a trattamenti di lunga durata negli ospedali non avranno la possibilità di partecipare alle elezioni.
Tuttavia, esistono anche casi virtuosi: in otto Paesi è consentito votare per posta, mentre l'Estonia e il Belgio hanno introdotto il voto elettronico. In Italia, le autorità locali forniscono alle persone a mobilità ridotta un servizio di trasporto per raggiungere i seggi elettorali idonei.
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