"Negli anni a venire, la futura
Commissione europea, dopo le prossime elezioni del Parlamento
europeo dovrà fare necessariamente delle nuove riforme in campo
agricolo, perché senza riformare questo settore sarà quasi
impossibile continuare il processo di allargamento dell'Unione
europea, in particolare verso i Paesi dei Balcani occidentali".
Lo ha affermato Franz Fischler, Commissario europeo per
l'Agricoltura e lo Sviluppo rurale dal 1995 al 2004 e ministro
per l'agricoltura dell' Austria dal 1989 al 1994, a margine
della sua lezione all'università del Friuli su "Sfide e
opportunità per il settore agro-alimentare friulano nel nuovo
contesto globale".
All'evento, aperto dai saluti del rettore dell'ateneo Roberto
Pinton, di Luciano Nonis, direttore della Fondazione Friuli e di
Claudio Cressati, direttore vicario del dipartimento di Scienze
giuridiche, ha fatto seguito una tavola rotonda con docenti
dell'Università di Udine, e rappresentanti della società civile
e delle imprese, tra cui Corrado Pirzio Biroli, già capo di
gabinetto alla Commissione europea.
"A livello europeo dobbiamo trovare nuove forme di
cooperazione all'interno delle catene di produzione - ha
aggiunto Fischler - perché il problema è che l'agricoltore è
l'anello più debole di questa catena, dunque, è necessario
pensare a un migliore equilibrio. E questo - ha specificato l'ex
commissario Ue all'agricoltura - ha a che fare con le regole
europee della competizione, e con la capacità di cooperare
all'interno appunto delle catene di produzione, e anche con i
brand e con i prodotti di qualità. In questo Paese e anche in
questa regione, il Friuli Venezia Giulia, avete dei prodotti di
altissima qualità che sono conosciuti in tutto il mondo, dunque
- ha concluso Fischler - sarà necessario che la Politica comune
agricola comune europea dia sostegno e non ostacoli queste
produzioni d'eccellenza".
Tra gli spunti di riflessioni consegnati a margine dall'ex
commissario europeo, il fatto che "nella risposta al cambiamento
climatico ci sono opportunità per il settore agricolo, che il
più grande serbatoio di Co2 terrestre dopo gli Oceani".
"Introdurre regole nuove e incentivi per gli agricoltori che si
impegnano a 'catturare' e immagazzinare la Co2 nei terreni - ha
concluso - aiuterebbe sia gli agricoltori sia il tema del
cambiamento climatico".
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