I media libanesi riferiscono che il campo di Hamed al Hassan, nei pressi di Zahle, capoluogo della valle orientale della Bekaa, è stato completamente incenerito dalle fiamme.
Questo incidente si è verificato mentre in Libano da settimane è tornata alta l'insofferenza di comunità locali per la presenza massiccia di profughi siriani, fuggiti più di un decennio fa dalla guerra in corso nella vicina Siria.
Secondo alcune fonti l'incendio è stato provocato da un corto circuito elettrico. Mentre alcuni testimoni, citati dai media, non escludono si tratti di un incendio doloso.
Gli incendi sono scoppiati ripetutamente nei campi profughi siriani in tutto il Libano, a volte uccidendo e ferendo i residenti. L'incendio arriva in un contesto di crescente violenza discriminatoria e politiche contro gli sfollati siriani in Libano.
Secondo le procedure dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, si deve ora provvedere d'urgenza a ospitare le famiglie di sfollati in alloggi di fortuna. Il campo di Hamed al Hassan era comunque sorto come 'campo informale di tende', trasformato nel corso degli anni in una vera e propria favela non regolamentata e non riconosciuta dalle autorità libanesi.
Il Libano, da quasi cinque anni afflitto dalla peggiore crisi finanziaria della sua storia, non riconosce ai siriani lo statuto di rifugiati e non consente loro di avere accesso diretto ai servizi di base. Questi sono provvisti da enti pubblici e privati libanesi tramite la mediazione delle agenzie dell'Onu.
Negli ultimi anni sono stati numerosi gli incendi, dolosi o accidentali, a campi profughi di siriani, in particolare nella valle della Bekaa. (ANSAmed).
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