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Libano: la Cooperazione italiana recupera i monasteri di Qadisha

Fanno parte del patrimonio mondiale Unesco

15 settembre 2023, 12:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - ROMA, 15 SET - E' stato completato, grazie all'Unesco e alla Cooperazione italiana, il progetto di recupero e valorizzazione della Valle di Qadisha, patrimonio mondiale dell'Unesco dal 1998. Il progetto è stato sostenuto dall'Italia con un finanziamento di 500.000 euro da parte dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics). Si è trattato del recupero di tre sentieri storici, ormai degradati, nei villaggi di Hadchit, Hasroun e Mazraat El Nahr, nel nord della Libia, nonché del restauro dei monasteri di Mar Assia e di Deir El-Salib con i loro eccezionali dipinti murali restaurati, e delle chiese di Mar Bahnam, Mar Antonios e Mart Shmouni. Il progetto ha previsto, inoltre, la formazione di membri delle comunità locali sulle misure preventive per combattere gli incendi boschivi nella Valle di Qadisha e di guide giovanili locali specializzate nel sito.

Secondo l'ambasciatrice d'Italia in Libano, Nicoletta Bombardiere, si è trattato" del completamento di un progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana e realizzato dall'Unesco, in collaborazione con il Ministero della Cultura Libanese, il Patriarcato maronita e l'Unione dei Comuni di Besharre. Il progetto ha comportato il recupero di alcuni sentieri escursionistici della valle, il ripristino del patrimonio monumentale e dei siti archeologici e religiosi e la divulgazione del know-how relativo alle tecniche di restauro ad esperti libanesi locali." I monasteri recuperati sono stati ufficialmente inseriti nella mappa nazionale del turismo religioso in Libano. "Lo sviluppo equo e sostenibile è l'altro obiettivo di questo progetto che si inserisce nei numerosi interventi che da anni l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo porta avanti in Libano per tutelare il suo enorme patrimonio culturale e ambientale", ha affermato Alessandra Piermattei, titolare di Aics Beirut. "Puntiamo a trasformare questa grande ricchezza e la storia del Paese dei Cedri in un motore di sviluppo che non incida sull'ambiente e non contribuisca alle disuguaglianze" ha concluso. (ANSAmed).

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