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Ebri, dall'Ngf di Rita Levi Montalcini una possibile arma anti Alzheimer

Ebri, dall'Ngf di Rita Levi Montalcini una possibile arma anti Alzheimer

In corso la sperimentazione per trasformarla in uno spray nasale neuroprotettivo

27 novembre 2020, 13:36

Redazione ANSA

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Rita Levi Montalcini ne 1986, l 'anno in cui la sua scoperta è stata premiata con il Nobel - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rita Levi Montalcini ne 1986, l 'anno in cui la sua scoperta è stata premiata con il Nobel - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rita Levi Montalcini ne 1986, l 'anno in cui la sua scoperta è stata premiata con il Nobel - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fattore di crescita delle cellule nervose (Ngf) scoperto da Rita Levi Montalcini, un risultato premiato con il Nobel per la Medicina nel 1986, potrebbe diventare un farmaco per proteggere le cellule nervose dall’Alzheimer.

La sperimentazione è in corso all’Ebri (European Brain Research Institute), l’istituto internazionale di ricerca scientifica dedicato allo studio delle neuroscienze, alla cui creazione Rita Levi Montalcini ha dedicato gli ultimi 12 anni della sua vita, presiedendolo per 10 anni.

“Stiamo lavorando a sviluppare una variante della proteina Ngf che possa fornire protezione alle fibre nervose contro la neurodegenerazione legata all’Alzheimer”, ha spiegato all’ANSA, il presidente dell’Ebri, Antonino Cattaneo. “L’obiettivo è sviluppare, insieme alla Scuola Normale Superiore di Pisa, uno spray nasale che possa agire sul cervello. Non possiamo ancora parlare di farmaco - precisa Cattaneo - perché siamo in attesa di iniziare la sperimentazione clinica sull’uomo, che dovrebbe partire entro un paio di anni”.

L’Ngf è già utilizzato come farmaco, sotto forma di collirio registrato due anni fa, contro una forma di ulcera alla cornea, sottolinea Cattaneo.“Adesso, stiamo battendo una nuova strada, per sviluppare una variante dell’Ngf che possa proteggere le cellule nervose, prima che la degenerazione scatenata dall’Alzheimer diventi irreversibile. Un modo - conclude il presidente dell’Ebri - per continuare l’impegno di Rita Levi Montalcini, che si è battuta come una leonessa negli ultimi dodici anni della sua vita per la nascita di un istituto di ricerca sulle neuroscienze di livello internazionale, l’Ebri”.

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