"Nulla cambia e accade di così
drammatico in una sola notte. In realtà è come un terremoto che
viene reso possibile nel corso di lunghe settimane precedenti e
di lunghi mesi precedenti. C'è poi il grande sforzo che ha fatto
questa persona di negare, di coprire e poi, di far apparire
tutto normale, tutto quotidiano e tutto assolutamente regolare,
mentre dentro la sua mente nel corso delle settimane si andava
prefigurando una sorta di tragico cataclisma, una sorta di
drammatico terremoto che come i terremoti, e come i maremoti, è
esploso domenica mattina, ma che per certo e sicuramente aveva
la sua incubazione nella mente di Filippone, molte settimane e
molti mesi prima".
Lo ha detto Massimo Di Giannantonio, ordinario di
Psichiatria all'Università degli studi D'Annunzio di Chieti, che
è stato per ore sul viadotto Alento, insieme a forze dell'ordine
e mediatori, a cercare di convincere Fausto Filippone a
desistere dai suoi propositi suicidi, parlando della tragedia
accaduta domenica mattina fra Chieti Scalo e Francavilla al Mare
(Chieti).
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