Ammonta a 429 milioni di euro, per
l'Abruzzo, il valore di prodotti trasportati via mare attraverso
il Mar Rosso. E' quanto emerge dai dati elaborati per l'ANSA dal
Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti L'Aquila, che ha
analizzato la recente elaborazione della confederazione
nazionale relativa ai danni per il commercio estero italiano a
causa dell'attuale situazione, con un focus sull'impatto della
crisi di Suez sulle esportazioni delle regioni italiane.
L'Abruzzo si colloca al quindicesimo posto della classifica
nazionale per quanto riguarda l'esposizione dell'export alla
crisi. In testa ci sono la Lombardia, con 12,9 miliardi di euro,
l'Emilia Romagna (9,4 miliardi) e il Veneto (5,7 miliardi). A
chiudere la graduatoria sono Calabria (139 milioni), Molise (76
milioni) e Valle d'Aosta (50 milioni). Il dato dell'export
trasportato per mare attraverso il Mar Rosso è calcolato sulla
base dei dati Istat relativi al periodo ottobre 2022 - settembre
2023.
"Pur essendo lontani dai valori registrati dalle grandi
regioni del Nord - commenta il direttore generale di
Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - per
l'Abruzzo si tratta comunque di una cifra significativa.
L'escalation della crisi in Medio Oriente penalizza il sistema
del made in Italy e l'approvvigionamento di prodotti essenziali
per la trasformazione della manifattura italiana, aggravando la
frenata del commercio internazionale".
"Gli effetti della crisi, evidenti anche sul nostro
territorio, rischiano di provocare pesanti conseguenze sulla
crescita economica. Ci uniamo quindi all'appello del nostro
presidente nazionale: è indispensabile mettere in campo tutte le
misure, a cominciare dall'attuazione del Pnrr, per alimentare la
fiducia e la propensione ad investire delle imprese e
scongiurare il rischio di una frenata del ciclo espansivo
dell'occupazione", conclude Giangiulli.
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