Scendono in strada gli agricoltori
del Basso Molise colpiti da una crisi profonda, dalla difficoltà
di continuare a produrre grano e dalla volontà di tutelare i
terreni fertili contro l'avanzata di impianti di energia
rinnovabile. Oltre un centinaio di trattori questa mattina hanno
affollato piazza del Papa a Termoli dopo aver attraversato la Ss
16 bloccando la circolazione e creando disagi. I coltivatori,
arrivati da Mafalda, Guglionesi, Larino, San Martino in
Pensilis, Campomarino, in provincia di Campobasso, resteranno in
presidio giorno e notte fino a sabato. Tre giorni di
manifestazione per chiedere "sostegno" al Governo regionale,
nazionale ed europeo.
"No alla moda di utilizzare i terreni fertilissimi del Basso
Molise per l'installazione di pali eolici o fotovoltaici -
dichiara Marco Travaglini - L'importante è che non vengano più
coltivati. Siamo arrivati persino ad avere contributi per
lasciare i terreni incolti. Così ci tolgono la dignità".
I problemi non finiscono qui. "Stiamo avendo tantissimi
problemi con i cinghiali - aggiunge Travaglini - con la raccolta
in generale. Non abbiamo più nessun sussidio a fronte dei costi
del gasolio alle stelle. E' inconcepibile togliere a un
agricoltore la possibilità di coltivare un grano. E' qualcosa di
inaccettabile. Non possiamo più competere con lobby". Alla
Giunta del Molise, si chiedono "contributi a fondo perduto per
recuperare i danni della peronospora del 2023".
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