L'occupazione dei lavoratori
stranieri è stata colpita dalla pandemia di Covid in maniera
ancora maggiore di quella dei lavoratori italiani. Il ministero
del Lavoro segnala, nel secondo trimestre del 2020, un crollo
degli occupati extracomunitari dell'11,2% (-190.330 unità
rispetto all'anno precedente) e un calo dell'8,2% per gli
occupati cittadini Ue (-67 mila) a fronte di un calo del 2,8%
degli occupati italiani (-583 mila). Complessivamente la perdita
di occupati stranieri raggiunge 257 mila unità mentre il tasso
di disoccupazione è del 10,6% tra i cittadini Ue, del 9,8% nel
caso di quelli extra UE e del 7,4% per gli italiani.
La Nota semestrale 2020 "Gli stranieri nel mercato del
lavoro in Italia" della Direzione Generale dell'Immigrazione e
delle Politiche dell'integrazione del Ministero del lavoro e di
Anpal Servizi, indica che le persone in cerca di impiego calano
tra tutti i gruppi di lavoratori: diminuiscono di 22,6 punti
percentuali per gli italiani, del 39,2% tra i lavoratori con
cittadinanza comunitaria e del 40% tra quelli extra-Ue.
Contestualmente crescono i numeri degli inattivi che
aumentano di 359 unità tra i lavoratori stranieri e di 951 mila
unità tra gli italiani.
Il calo di occupazione straniera colpisce soprattutto i
giovani under 24enni comunitari
e quasi tutti i settori a partire dalle attività finanziarie e
assicurative (-76,8% su anno), alberghi e ristoranti (-19,3%),
costruzioni (-13,7%), altri servizi collettivi e personali
(-13%). In controtendenza, cresce invece l'occupazione dei
cittadini extracomunitari in agricoltura (+0,3%) e di tutti gli
stranieri in servizi di informazione e comunicazione (+78,9%),
amministrazione pubblica e difesa,
assicurazione sociale obbligatoria (+190,2%)
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