Edison punta al sociale con la
Fondazione Eos (Edison Orizzonte Sociale), dedicata agli
obiettivi dell'Agenda 2030 sull'educazione di qualità (Sdg4),
sull'inclusione sociale e la riduzione delle disuguaglianze
(Sdg10) e sulle 'comunità sostenibili' (Sdg11). "Attraverso la
Fondazione - spiega l'amministratore delegato di Edison Nicola
Monti, che la presiede - perseguiamo l'obiettivo di massimizzare
il ruolo sociale di Edison come attore abilitatore del
cambiamento verso un modello di sviluppo sostenibile, dove le
nostre persone contribuiscono concretamente con la propria
competenza all'innovazione sociale delle comunità di cui sono
parte".
"La Fondazione Eos - gli fa eco la direttrice Francesca
Magliulo - nasce dall'esigenza di rinsaldare i legami e dare
nuovo slancio al confronto soprattutto con le nuove generazioni,
le più colpite dalle conseguenze della pandemia". "Puntiamo a
stimolare nuove competenze e intraprendenza - aggiunge - per
rendere protagonisti i ragazzi con cui realizzeremo i progetti,
in modo da imparare insieme a leggere le nuove complessità con
cui dobbiamo misurarci ed esplorare strade inedite di
innovazione".
Attiva su tutto il territorio nazionale, partendo dalle aree
in cui Edison è già presente, la Fondazione Eos punta ad essere
"complementare all'attività dell'azienda". I programmi triennali
saranno messi a punto da un apposito comitato scientifico
composto da Paola Dubini dell'Università Bocconi, Paola Garrone
del Politecnico di Milano, Martina Ferracane dello European
University Institute, Flaviano Zandonai, sociologo, Antonella
Agnoli, consulente della Fondazione Innovazione Urbana di
Bologna, Jeffrey Schnapp del Berkman Klein Center for Internet
and Society di Harvard, Claudio Calvaresi, urbanista, Claudia
Ferrazzid della Biennale di Venezia, Christian Greco del Museo
Egizio di Torino e Marta Inversini della Fondazione Arnoldo e
Alberto Mondadori.
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