Mettere "al centro", attraverso la
lotta ai cambiamenti climatici, "la giustizia sociale,
riaffermando il ruolo pubblico nell'economia" affinché "la
transizione possa difendere l'ambiente e la salute". Questo il
cuore della 'Climate open platform', organizzata da Fridays for
future, in vista della pre-Cop26 e della 'Youth4Climate' in
programma dal 28 settembre al 2 ottobre a Milano (due eventi di
preparazione al vertice mondiale sui cambiamenti climatici delle
Nazioni Unite, la Cop26, che quest'anno sarà a Glasgow).
L'obiettivo - spiegano i ragazzi del movimento ispirato alla
giovane svedese Greta Thunberg, che il venerdì scioperava per il
clima, inizialmente anche da sola, davanti al Parlamento del suo
Paese - è la richiesta di un'inversione di rotta dal momento che
"la politica non è ancora riuscita a rispondere adeguatamente".
Per loro è "fondamentale che gli accordi della Cop21 di Parigi,
siano resi vincolanti per tutti gli Stati, e che la transizione
ecologica sia il punto cardine della politica". Con la 'Climate
open platform' - che oggi ha ospitato ragazzi da tutto il mondo,
e in particolare giovani dei Paesi 'Mapa', quelli che hanno
preferito autodefinirsi così ('Most affected people and areas')
e non Paesi poveri) - si chiede alla politica "un mondo di
giustizia e inclusione"; si tratta di un percorso a cui "non
parteciperanno solo movimenti ecologisti ma anche realtà che si
occupano di femminismo, antirazzismo, diritti dei migranti e
soccorso in mare, diritti degli studenti".
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