La Barriera corallina australiana è
sull'orlo di un nuovo sbiancamento, a causa delle temperature
particolarmente elevate dell'estate australe. Lo sostengono
ricercatori dell'agenzia meteorologica e oceanografica Usa, la
Noaa, citati dal quotidiano britannico Guardian.
L'agenzia sostiene che negli ultimi tre mesi dell'anno
scorso, corrispondenti alla primavera, lo stress termico sui
coralli ha raggiunto livelli senza precedenti per quel periodo.
Fra la metà di novembre e quella di dicembre, le temperature
minime su più dell'80% della Barriera sono state più alte dei
massimi registrati fino a quel momento in quel periodo.
Se questo riscaldamento proseguirà nell'estate australe,
prevedono i ricercatori della Noaa, tra febbraio e marzo
potrebbe verificarsi un nuovo sbiancamento di massa dei coralli,
dopo quelli del 1998, 2002, 2016, 2017 e 2020.
Lo sbiancamento avviene perché con l'aumento delle
temperature, le alghe unicellulari che vivono in simbiosi con i
polipi del corallo non sono più in grado di fornire loro
nutrimento, e vengono espulse dallo scheletro
calcareo.Quest'ultimo diventa bianco, perché sono le alghe a
colorarlo, mentre i polipi si indeboliscono e muoiono, perché
non hanno da mangiare.
"Non c'è mai stato uno stress termico simile nei nostri
registri - ha detto al Guardian William Skirving,
dell'Osservatorio del Noaa sulla barriera corallina -. Questo è
quasi certamente un segnale del cambiamento climatico".
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