Il bike sharing continua a crescere:
aumentano le città coinvolte, le offerte e la flotta è più che
triplicata rispetto al 2015 con 35.000 bici a disposizione.
Questo servizio di sharing mobility è, insieme ai monopattini
condivisi, quello più diffuso oggi in Italia e quello che ha
sperimentato la risalita più marcata subito dopo il lockdown.
Questo quanto emerge dal Rapporto annuale sul bike sharing
presentato alla IV Conferenza della sharing mobiliity
dall'Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility, promosso
dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile con i ministeri
dell'Ambiente e delle Infrastrutture e Trasporti.
I dati si riferiscono a un'analisi condotta su 31 città
italiane capoluogo di provincia che offrono tale servizio:
Bergamo, Bologna, Bolzano, Brescia, Como, Ferrara, Firenze,
Forlì, Genova, La Spezia, Livorno, Mantova, Modena, Milano,
Padova, Palermo, Parma, Pesaro, Pisa, Ravenna, Reggio Calabria,
Reggio Emilia, Roma, Siena, Terni, Torino, Trento, Treviso,
Udine, Venezia e Verona.
Per Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo
Sostenibile i dati dimostrano che "le città italiane stanno
rapidamente evolvendosi verso un modello di green city che vede
la mobilità condivisa al centro del progetto". "Sarà importante
nei prossimi mesi e nei prossimi anni - aggiunge - estendere
questo modello virtuoso di mobilità anche nelle città italiane
del centro sud".
Il rapporto svela inoltre che Brescia si aggiudica il
primato per l'utilizzo nelle 24 ore, 1h e 20 circa e che la
crescita del servizio riguarda anche l'aumento dell'offerta tra
veicoli a pedalata muscolare ed elettrici e per modelli
operativi "free-floating" (flusso libero) e "station-based"
(stazioni definite). I servizi attivi sono 39 (+6 rispetto al
2018).
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