In Calabria "le ricadute della
crisi pandemica sul mercato del lavoro sono state rilevanti,
annullando il modesto recupero dei livelli occupazionali che si
era registrato a partire dal 2016". E' quanto emerge dal
rapporto annuale sull'economia regionale calabrese della filiale
di Catanzaro della Banca d'Italia con la collaborazione della
filiale di Reggio Calabria, presentato stamani nel corso di una
conferenza stampa, coordinata da Giuseppe Albanese.
Questo, sebbene, "nel breve termine, la ripresa dell'attività
economica sarà favorita dai progressi della campagna vaccinale
di contrasto all'epidemia". In particolare, "in prospettiva,
l'economia regionale potrebbe trarre impulso dai programmi
pubblici avviati in risposta alla crisi pandemica, tra cui in
particolare il Pnrr, soprattutto qualora questi riescano a
incidere sui ritardi che condizionano il sistema produttivo
calabrese".
Dai dati emerge che "il calo delle posizioni lavorative si è
concentrato soprattutto tra gli autonomi e i dipendenti a
termine, mentre il calo del lavoro dipendente a tempo
indeterminato è stato contrastato da un eccezionale aumento
dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali e dal blocco dei
licenziamenti".
Il settore "più colpito è stato quello dei servizi privati
non finanziari, in particolare i trasporti, il commercio al
dettaglio non alimentare e il comparto alberghiero e della
ristorazione, su cui ha inciso la caduta delle presenze
turistiche. L'attività produttiva si è ridotta in misura più
contenuta nelle costruzioni, che hanno in parte beneficiato di
una lieve ripartenza del comparto delle opere pubbliche. Il
brusco calo delle vendite ha accresciuto il fabbisogno di
liquidità del sistema produttivo. Il sostegno pubblico ha
contenuto fortemente l'uscita di imprese dal mercato".
Per il direttore della filiale catanzarese di Bankitalia,
Sergio Magarelli, vi è la necessità di un "vigoroso cambio di
passo rispetto al passato" in quanto "il futuro sarà ciò che
costruiamo adesso" e bisogna "ripartire dai punti di forza di
questa regione puntando sul capitale umano, ricchezza della
diversità, patrimoni culturale".
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