Lo Squadrone eliportato
Cacciatori "Calabria" festeggia oggi i suoi 30 anni di attività.
La ricorrenza, a causa dell'emergenza epidemiologica, è stata
celebrata con una cerimonia interna, presieduta dal Comandante
della Legione Carabinieri Calabria Andrea Paterna, nella Base
operativo logistica dell'aeroporto Razza a Vibo Valentia, sede
dello Squadrone. Nata dalla riorganizzazione delle Squadriglie
Eliportate, dislocate nelle aree più impervie del territorio
calabrese ed originariamente deputate al contrasto dei sequestri
di persona, l'unità è concepita per operare in osmosi con
l'ottavo Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo e costituisce uno
strumento fondamentale per il pattugliamento del territorio e
per il raggiungimento di obiettivi impervi, anche con finalità
di soccorso alla popolazione. L'osservazione è una delle
attività più importanti dei Cacciatori, per conseguire una
capillare conoscenza del territorio e, grazie ad essa, giungere
alla localizzazione e cattura di soggetti ricercati, spesso
appartenenti alla criminalità organizzata e connotati da elevata
pericolosità. Nei 30 anni di operatività sono stati assicurati
alla giustizia oltre 300 latitanti, tra i quali spiccano
'ndranghetisti di elevata caratura, quali Umberto Bellocco
(1992), Giuseppe Mancuso detto 'Mbrogghia (1997), Giuseppe
Piromalli (1999), Giuseppe Barbaro (2001), Giuseppe Morabito
alias "U tiradritto" (2004), Giuseppe Bellocco (2007), Pasquale
Condello (2008). In tempi recenti, dopo la maxi operazione
Rinascita-Scott, alla quale il 19 dicembre 2019 l'intero reparto
ha dato un contributo significativo insieme agli operatori del
Gis e ai paracadutisti del "Tuscania", i Cacciatori hanno
contribuito alla cattura di Domenico Bonavota, trovato nella sua
roccaforte di Sant'Onofrio (Vibo Valentia), Rosario Pugliese
detto "Saro Cassarola", localizzato in un'abitazione di Vibo
Marina e Domenico Cracolici, sorpreso in un blitz notturno
all'interno di un'abitazione isolata nelle campagne di Maida
(Catanzaro). Si tratta, secondo gli investigatori, di tre
elementi di spicco delle famiglie di 'ndrangheta vibonesi che il
Ministero dell'Interno aveva inserito nell'elenco nazionale dei
100 più pericolosi da ricercare.
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