Per sottrarsi al pagamento delle
imposte hanno fatto fallire la società poi rimpiazzata con
un'altra messa in piedi con le stesse strutture e anche con il
denaro accumulato emettendo fatture per operazioni inesistenti:
erano gestite dagli stessi tre imprenditori la società cessata e
quella subentrante che gestisce un negozio di abbigliamento del
Cis di Nola, a cui il nucleo di polizia economico-finanziaria
della Guardia di Finanza di Napoli, coordinato dalla Procura di
Nola (procuratore Marco Del Gaudio), ha notificato una misura
cautelare di interdizione dell'esercizio dell'attività d'impresa
e di cariche direttive della durata di un anno.
Inoltre è stato disposto nei confronti della società subentrata
a quella cessata un decreto di sequestro da 4 milioni di euro.
Dagli accertamenti delle fiamme gialle è emerso che la società
fallita aveva ceduto a quella subentrata marchi di abbigliamento
dal valore definito irrisorio per ben 800mila euro, con
l'obiettivo di chiudere il bilancio senza passivi.
I tre imprenditori, inoltre, avrebbero ceduto - indebitamente -
beni per circa 2,4 milioni di euro (punti vendita, licenze,
diritti di occupazione dei locali, attrezzature rimanenze di
magazzino, impianti, dipendenti e quote sociali). Dalle indagini
è anche emerso che la società in liquidazione, sempre per
evitare le imposte, ha contabilizzato nel bilancio passivi
inesistenti per quasi 900mila euro.
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