(di Luciano Fioramonti)
Trenta anni fa con il crollo del
Muro di Berlino si chiudeva una pagina nera del Novecento e si
apriva un futuro carico di cambiamenti e di problemi. Aver
cancellato il simbolo della divisione del mondo in due blocchi
non ha però eliminato la nascita di nuovi muri, invisibili e per
questo più pericolosi. E' contro queste barriere che gli
ambasciatori di domani dovranno misurarsi unendo le forze. Quale
sede migliore dell' Onu per raccogliere la sfida? Proprio
nell'aula della Assemblea Generale gli oltre tremila studenti
italiani e di altri 110 paesi portati a New York dall'
Associazione Diplomatici si misurano su questo grande tema e
argomenti più specifici come il terrorismo, il riscaldamento
globale, la proliferazione di armi di distruzione di massa nella
ottava edizione di Change The World, la tre giorni simulazione
dei lavori delle Nazioni Unite.
"Imparate dagli errori ed evitate di ripeterli. Abbattete i
muri che non si vedono, pregiudizi, razzismo, intolleranza,
politica e religiosa - ha detto nella cerimonia inaugurale
Claudio Corbino, il fondatore della Ong riconosciuta partner
ufficiale dell' Onu -. Dentro ognuno di voi c' è un talento
nascosto. Rispettare le regole, lavorare duro, è la strada per
il successo". L' appuntamento che ogni anno si ripete nel
Palazzo di Vetro è l' evento più prestigioso della rete di
occasioni proposte dall' associazione creata dall' imprenditore
catanese nel 2000 per avviare i giovani al lavoro diplomatico,
alla mediazione internazionale in contesti di alto livello, e
formare la classe dirigente del futuro. La risposta quest' anno
ha toccato il picco di iscrizioni, il numero degli stranieri ha
superato quello degli italiani, sono cresciute delle adesioni
dai paesi del Sud America, ma la novità sono i 40 studenti dall'
Australia.
"Con il muro costruito nel 1961 ognuno sapeva da che parte
stare - ha detto Lucio Caracciolo, direttore di Limes - . Quando
cadde molti pensarono che con una Germania unita, si sarebbe
arrivati a una Europa Unita e a un mondo più unito. Non è andata
così. Si sono creati altri muri, la moltiplicazione di stati,
tutto è diventato più complicato. Combattete per le vostre idee.
Non dovete essere semplici spettatori ma giocatori
protagonisti". L'ambasciatrice Mariangela Zappia, rappresentante
permanente dell' Italia nelle Nazioni Unite, ha definito "un
grande privilegio essere europei nell' Unione Europea. In ogni
famiglia ci sono problemi ma la famiglia è comunque un valore".
L'ex premier Enrico Letta ha messo in guardia "dal peggioramento
della democrazia, dai populismi e dai nazionalismi". "Nel
confronto con la Cina e gli Stati uniti l' Unione Europea può
essere protagonista solo se unita - ha detto -. L'Ue è stata
troppo concentrata sulla finanza e sui mercati. L'educazione e
la cultura devono tornare al primo posto. Dobbiamo chiedere ai
nuovi leader l' estensione del progetto Erasmus". Il grande
campione del calcio Michel Platini è stato l'ospite più atteso
della cerimonia di apertura. "Il calcio mi ha cambiato la vita e
mi ha reso migliore - ha detto tra l' altro - Se volete
cambiare il mondo ed essere leader non dovete mai dimenticare la
solidarietà e il gusto del gioco. Il vero leader deve saper
perdonare e condividere".
Gli oltre tremila studenti si sono subito immersi nella
simulazione del lavoro di ambasciatori, ministri e primi
ministri replicando gli incontri di G8, G20, Banca Mondiale e
Fondo Monetario internazionale. Sono cominciati gli incontri
delle commissioni, il dialogo e il lavoro di lobbying per
costruire le alleanze in vista delle votazioni delle
risoluzioni. Bruna Saavedra, 22 anni che studia alla Università
of western London, è la delegata italiana nell' Assemblea
Generale. "Sono portoghese e mi sento a mio agio a rappresentare
un paese pacifico come l'Italia. Stiamo affrontando il tema
della proliferazione delle armi di distruzione di massa. E'
facile relazionarsi con i delegati degli altri paesi perché
quando si parla di questi argomenti l'Europa è politicamente
abbastanza unita. In questo momento il problema principale per
l'Italia è l'immigrazione ma secondo me non è così forte come ad
esempio per il Regno Unito. Mi sembra che il nervosismo sia
dovuto alla situazione politica europea per questo si chiudono
le porte a chi arriva dall'estero".
Francesco Zagara e Giulia Gianmatteo, sedicenni del liceo
Democrito di Roma, rappresentano la Federazione Russa. "Ci
piacerebbe fare la carriera diplomatica - dicono - . Qui ci si
confronta con tante persone nuove, si capiscono le realtà degli
altri paesi, e il nostro inglese migliora. I genitori ci hanno
incoraggiato. Spendere soldi in queste esperienze che ci rimarrà
impressa per sempre é un investimento per il futuro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA