(di Gioia Giudici)
Hanno fatto mesi di didattica a
distanza, senza sapere quando e come sarebbero rientrati a
scuola, se avrebbero potuto salutare i compagni prima delle
superiori, e non hanno mai protestato, ma quel cortometraggio,
che chiudeva il 'progetto cinema', seguito per tutto l'anno, lo
volevano proprio girare e la preside, alla fine, ha accolto la
loro richiesta. Così, quando ancora la politica dibatteva sul
rientro in classe a settembre, i primi giorni di giugno, le
porte della scuola media Maffucci, periferia Nord di Milano, si
sono riaperte per le riprese di 'La rinnovata commedia', film
scritto e interpretato dalla terza D e diretto da Fabio Martina,
anima del progetto 'I ragazzi della Bovisa', finanziato dal Miur
e ispirato a Ermanno Olmi, che frequentò le elementari di viale
Bodio, parte del comprensorio che, insieme alle medie Maffucci,
è stato intitolato proprio al regista.
"I ragazzi - racconta la preside Laura Barbirato - ci
tenevano tantissimo, la pressione è venuta da loro. Non sono
stata temeraria ma consapevole che i limiti erano molto forti e
dovevamo tutelare tutti dai possibili rischi poi, visto che
eravamo tutti d'accordo, dai genitori agli insegnanti, ho
pensato che fosse il caso di farlo perché a settembre sarebbe
stato più difficile con la dispersione dei ragazzi in altre
scuole. Per 15 giorni sono stata in apprensione, ma poi questa
esperienza mi ha rassicurata sulla ripresa di settembre, che ora
vivo in maniera meno ansiogena".
"Tornare a scuola è stato bello perché le cose vanno finite -
aggiunge Martina - avevamo già fatto lo storyboard e il casting
online e non volevamo lasciare tutto sospeso. Portare a casa
quell'unica giornata è stato faticoso, ma sono stati gli stessi
ragazzi a insistere. Nel progetto sono coinvolte 10 classi, 3
corti erano già stati girati prima della pandemia, questo doveva
essere fatto a marzo, ma poi tutto si è bloccato. Certo che per
farci entrare a scuola ci è voluto coraggio". "Non ho chiesto
permessi perché non ero sicura che me li avrebbero dati, ho
considerato che ci fosse lo spazio decisionale legato
all'autonomia della scuola e mi sono assunta tutta la
responsabilità ma - racconta Barbirato - ho avuto dalla nostra
parte gli insegnanti e i genitori". Mascherine nelle fasi
preparatorie, distanze mantenute durante le riprese, la III D è
riuscita a girare la sua piccola divina commedia scolastica. "I
ragazzi erano proprio felici di rientrare a scuola e mi hanno
detto 'posso andare un attimo nella mia classe?' perché -
sottolinea la preside - la scuola fa parte delle loro vite, non
è solo apprendimento ma incontro". Così, "se c'è da assumersi
qualche responsabilità in più, lo faccio volentieri" dice la
dirigente, che sta organizzando il rientro a scuola, non a
gruppi, ma studiando percorsi di entrata e uscita, chiedendo gli
insegnanti di fare un po' anche da bidelli, spostando banchi ed
eliminando armadi. "Ci siamo presi settembre per far ripartire
la scuola a orario ridotto, poi da ottobre speriamo di tornare
su binari normali" e poi di intitolare ufficialmente la scuola a
Ermanno Olmi, come doveva avvenire a maggio. Una ripartenza
"avventurosa", come le riprese in Fase 2, che prevede anche un
festival di cinema fatto dai ragazzi per i ragazzi e un
docufilm, 'Fuori condotta', diretto da Fabio Martina e girato
in viale Bodio, con protagonisti - ancora una volta - i ragazzi.
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