"Una scuola dimezzata: questa è la
scuola pubblica che ci attende a settembre. E se la scuola è il
futuro del paese, allora è un futuro ben tetro quello che stiamo
preparando. La responsabilità non è degli Istituti, dei
dirigenti, dei docenti, del personale
o delle famiglie". Sono le conclusioni di settimane di intenso
studio e lavoro della Commissione Covid-19 dell'Istituto
Comprensivo Visconti di Roma, scuola pubblica elementare e
media del centro di Roma.
La Commissione Covid-19 è nata a maggio con l'obiettivo di
"preparare" la scuola alla ripresa di settembre: dodici docenti,
undici genitori, la Preside e il Presidente del Consiglio di
Istituto. Un gruppo selezionato tenendo conto di competenze
specifiche. "Ci siamo impegnati con ottimismo - spiegano -
convinti che saremmo riusciti a disegnare uno scenario
possibile, una scuola diversa da prima, più sicura, ma, come
prima, inclusiva e seria. Ma per quanto ci si dedichi a
disegnare scenari, ci si scontra infine con un'evidenza
drammatica: data la necessità di distanziamento e la
disponibilità di risorse didattiche, i ragazzi non potrebbero
comunque avere più di metà della quantità di insegnamento che
ricevono di solito. Servono più spazi e più docenti. Senza
questi ci si dovrà arrendere a una scuola dimezzata.
Sembra a noi, da tutti gli aspetti che abbiamo potuto
analizzare, che questo sarebbe, per la nostra scuola pubblica,
una vera catastrofe. In nessun modo è possibile pensare che la
funzione di scuola pubblica e il compito di formare cittadini
che sappiano vivere insieme, possano essere portati a termine in
tempi così brevi. Gli amici, il lavoro comune, la crescita
nell'ambiente privilegiato che viene garantito dalla scuola
pubblica, verrebbero sostanzialmente a cessare". Per la
commissione, è' necessario fornire alla scuole italiane risorse
logistiche come nuovi e ampi spazi: "questo è ancora più
importante per istituti scolastici come il nostro, collocati in
ambienti ristretti". E' essenziale poi fornire alle scuole nuove
risorse didattiche. Per mantenere un livello accettabile di
didattica sotto distanziamento sociale servono molti
più docenti che nel vecchio schema. E' necessario usare risorse
per acquisire quindi nuovi docenti, e farlo subito, in modo che
siano disponibili a settembre. (ANSA)
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