Ha combattuto nella Seconda
Guerra mondiale, lavorato in miniera e in fabbrica, ma da
ragazzo non ha potuto studiare. E così Salvatore Piredda, 98
anni tra un mese, di Arbus (sud Sardegna), per tutti Nonno
Felicino, ha finalmente coronato il suo sogno sostenendo l'esame
per la licenza media.
Dopo le tre prove scritte, ieri Felicino Piredda ha sostenuto
la prova orale. Emozionato? "Assolutamente no - racconta al
quotidiano L'Unione Sarda - per niente. Purtroppo la vista non
mi consentirà di iscrivermi alle Superiori. Peccato, volevo il
diploma di perito meccanico, per me finisce qua, ma è stato un
anno indimenticabile".
Già perché l'anno scorso a settembre, accompagnato dalla
figlia sessantenne Sandra, ha chiesto un colloquio alla preside
dell'istituto di Arbus per chiedere di voler tornare sui banchi
di scuola. "Ha frequentato tre volte alla settimana - racconta
all'Unione Sarda la prof. Maria Antonietta Atzori - e non ha mai
smesso di ringraziarci". "Diceva 'voi professori e voi compagni
siete l'ossigeno per i miei polmoni, quest'anno scolastico mi ha
fatto ringiovanire'".
Sposato, tre figli, Felicino Piredda nella vita ha fatto il
minatore, meccanico, tassista, infine ha lavorato in fabbrica
alla Snia di Villacidro. L'anno scorso, quando si iscrisse a
scuola, raccontò che il padre gli disse: "a scuola perdi il tuo
tempo, resta qui a lavorare". Ha trascorso una vita serena ma
gli restava quel cruccio, di non aver mai preso almeno la terza
media. L'avevo promesso alla moglie Maria, morta otto anni fa.
Ieri, alla prova orale, c'erano tutti i compagni di classe.
Argomento? "Parlerò degli armamenti italiani nella Seconda
guerra mondiale", e l'esposizione di Nonno Felicino si è
trasformata in una vera e propria lezione di storia. E alla fine
arriva la promozione con il massimo dei voti e l'applauso di
tutta la classe.
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