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Auto 100% elettriche, boom in Cina. Ue, exploit ibridi-plugin

Auto 100% elettriche, boom in Cina. Ue, exploit ibridi-plugin

Studio CAM, crescono vetture con spina in Germania, Francia e Gb

ROMA, 28 aprile 2021, 12:55

Redazione ANSA

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Auto 100% elettriche, boom in Cina. Ue, exploit ibridi-plugin © ANSA/Audi/CAM

Auto 100% elettriche, boom in Cina. Ue, exploit ibridi-plugin © ANSA/Audi/CAM
Auto 100% elettriche, boom in Cina. Ue, exploit ibridi-plugin © ANSA/Audi/CAM

Mentre in Cina, anche grazie agli incentivi ed alle agevolazioni statali e locali, i modelli elettrici continuano a segnare record nelle vendite (+500% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2020) in Europa la elettrificazione è trainata dagli ibridi plug-in (Phev) che sono aumentati del 153,5% rispetto ad una crescita più contenuta (+56,4%) per i Bev, cioè le auto 100% elettriche. Lo evidenzia un'analisi del Center of Automotive Management (CAM) che ha messo a confronto l'andamento dei mercati nel primi tre mesi dell'anno in corso con il primo trimestre del 2020, già 'penalizzato' dallo scoppio della pandemia.
    La Cina rimane il più grande mercato elettrico, appena davanti all'Europa ma ciò che colpisce - si legge sul documento del CAM - è l'enorme aumento delle nuove registrazioni Phev in Europa.
    L'analisi E-Mobility conferma che Cina ed Europa sono attualmente i motori dell'elettromobilità e nel nostro Continente, in particolare la Germania, sta assumendo sempre più una funzione di 'stimolo' per la transizione elettrica.
    In Cina, nel primo trimestre dell'anno, sono stati 489.000 veicoli elettrificati immatricolati, di cui 408.000 Bev e 81.000 Phev, con una quota di modelli elettrici nelle nuove immatricolazioni che è passata dal 3,5 al 9,6% nel periodo in considerazione. In Europa (Paesi UE ed EFTA più Regno Unito), nelle nuove immatricolazioni sono presenti 452.901 veicoli elettrificati, di cui 202.410 Bev e 250.491 ibridi plug-in.
    Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ciò significa appunto un aumento del 54,6% per i BEV e del 153,5% per i Phev.
    Grazie al successo degli ibridi plug-in la Germania rimane il secondo più grande mercato unico della mobilità elettrica in un confronto globale nei primi tre mesi dell'anno. Le vendite di Phev sono triplicate a circa 78.000 unità rispetto al stesso periodo dell'anno scorso, tanto che i modelli ibridi plug-in hanno rappresentato l'11,9% delle nuove immatricolazioni. Con 64.694 unità i modelli elettrici 'puri' a batteria hanno raggiunto in Germania una quota nelle immatricolazioni del 9,9%.
    Il rapporto conclude che in Germania un veicolo su cinque immatricolato tra gennaio e marzo è stato elettrificato (21,7%).
    La Francia rappresenta il secondo mercato di veicoli elettrificati in Europa con 61.585 nuove immatricolazioni nel primo trimestre. Per la prima volta, nei primi tre mesi, sono stati immatricolati più ibridi plug-in che modelli elettrici a batteria. Con un tasso di crescita di circa il 230% - riferisce il rapporto CAM - la Francia mostra le dinamiche più forti rispetto ai mercati considerati. In numeri assoluti, 31.146 Phev e 30.439 Bev, sono stati immessi nel primo trimestre sulle strade in Francia.
    Valori di crescita sorprendenti nel segmento ibrido plug-in possono essere osservate anche in Gran Bretagna e Norvegia. Nel Regno Unito, i Phev di nuova immatricolazione hanno raddoppiato da 13.745 nel primo trimestre del 2020 a 26.613 nel primo trimestre del 2021, con un totale di circa 58.000 veicoli elettrificati (Bev + Phev) aggiunti nel Regno Unito tra gennaio e marzo.
    In Norvegia, i Bev continuano a dominare, con una quota di nuove immatricolazioni che aumenta al 52,8%. I Phev, d'altra parte, hanno migliorato la loro quota di circa 10 punti percentuali arrivando al 29,2%, a significare che i veicoli elettrificati rappresentano già l'82% di tutte le nuove immatricolazioni in Norvegia.
    Stefan Bratzel, che ha diretto lo studio, descrive la quota fortemente crescente di ibridi plug-in nelle immatricolazioni di veicoli elettrici in Germania e in Europa per il momento "non critica", ma evidenzia che questi modelli vengono acquistati perché favoriti dai sussidi ma non favorevoli all'ambiente.
    Questo "perché le batterie degli ibridi plug-in spesso non vengono caricate regolarmente, e quindi le emissioni reali di CO2 sono spesso molte volte superiori ai valori di omologazione".
    Una situazione a cui i politici e le Case automobilistiche dovrebbero porre rimedio ma che conferma, comunque, un atteggiamento di maggiore propensione psicologica nei confronti dei modelli Phev dato che eliminano l'ansia da autonomia elettrica. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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