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Verso test saliva che misuri la salute della bocca e il successo delle cure

Verso test saliva che misuri la salute della bocca e il successo delle cure

E per valutare stato generale dell'organismo e rischio malattie

ROMA, 11 marzo 2023, 10:36

Redazione ANSA

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In futuro con un test della saliva si potrebbe misurare il livello di gravità della parodontite di un paziente e il successo delle terapie, per prevedere il rischio di recidive e stimare il livello di infiammazione generale dell'organismo (sistemica), quindi potenzialmente anche il rischio di altre malattie: è la promessa che arriva da un lavoro pubblicato sulla rivista Plos One e condotto presso la New York University.
    "Questa ricerca rappresenta un passo in avanti verso lo sviluppo di un sistema diagnostico non invasivo per valutare sia la salute parodontale sia quella generale del paziente - spiega Giacomo Gualini socio attivo della SIdP, Società Italiana di Parodontologia e Implatologia - ma sono sicuramente necessari ulteriori studi che correlino questi indici salivari all'infiammazione sistemica e anche all'effettivo rischio di recidive della parodontite nel paziente già trattato per la patologia". "Questo studio - prosegue l'esperto SIdP - va di pari passo con ricerche in corso sul fluido presente nelle tasche parodontali (che però è difficile da campionare, molto meno agevole rispetto alla raccolta di un campione di saliva) per meglio capire i meccanismi alla base della malattia parodontale e perimplantare, responsabile del fallimento degli impianti dentali".
    "L'infiammazione parodontale non è solo evidente all'esame, ma si riflette nella saliva del paziente", dichiara Angela Kamer del Dipartimento Ashman di Parodontologia e Odontoiatria Implantare presso l'Odontoiatria della NYU e autore senior dello studio.
    La malattia parodontale (o gengivale) è una condizione infiammatoria cronica che colpisce oltre la metà degli adulti.
    Segnata da gengive infiammate, che possono sanguinare e perdere adesione con i denti, la malattia parodontale deriva dalla complessa interazione tra uno squilibrio di batteri sani e patogeni sotto il bordo gengivale e la risposta del sistema immunitario. La reazione immune produce alti livelli di citochine - piccole proteine di segnalazione - nelle gengive infiammate, in particolare citochine pro-infiammatorie come IL-8, IL-1β, IL-6 e TNFα.
    La malattia parodontale è anche associata a condizioni sistemiche come le malattie cardiovascolari, il diabete e l'Alzheimer. Gli scienziati ritengono che l'infiammazione gengivale contribuisca a queste condizioni sia attraverso vie indirette (citochine che aumentano l'infiammazione generale) sia attraverso vie dirette (citochine che raggiungono un organo specifico come il cuore o il cervello), ma lo studio di questo aspetto è difficile a causa della difficoltà di misurare le citochine nel fluido che si trova in profondità nelle tasche parodontale.
    Però, le citochine si trovano anche nella saliva, che è più facile da raccogliere: ciò a portato i ricercatori a chiedersi se l'infiammazione gengivale rilevata clinicamente potesse essere correlata al livello di citochine presenti nella saliva.
    "Le citochine salivari sono una finestra sulla composizione molecolare dell'ambiente orale", dichiara Vera Tang, del Dipartimento Ashman e primo autore dello studio.
    I ricercatori hanno valutato le gengive e la saliva di 67 adulti, di età pari o superiore a 45 anni, che presentavano diversi livelli di malattia parodontale (malattia di grado moderato/severo). Per misurare l'infiammazione parodontale clinica, i ricercatori hanno utilizzato un test usato di routine oggi, ovvero una formula chiamata Area di Superficie Infiammata Parodontale (PISA), che viene calcolata utilizzando le misurazioni della profondità delle tasche nelle gengive e del sanguinamento al sondaggio. Il PISA fornisce un'unica misura dell'infiammazione parodontale; un punteggio PISA più alto indica un'infiammazione peggiore. Gli esperti hanno anche raccolto in provette sterili campioni di saliva, che sono stati poi analizzati per misurare una serie di citochine pro- e anti-infiammatorie: IL-1β, IL-6, IL-8, IL-13, TNF-α, e IL-10. I ricercatori hanno quindi messo a punto un punteggio in base a queste misure nella saliva, scoprendo che i punteggi PISA erano significativamente associati ai nuovi punteggi delle citochine, indipendentemente da altri fattori quali età, sesso, fumo e indice di massa corporea. Più alto è il punteggio delle citochine, maggiore è l'infiammazione parodontale.
    "Questo dimostra che un singolo punteggio che comprende diverse citochine salivari è correlato alla gravità dell'infiammazione parodontale", dichiara Leena Palomo, coautrice dello studio. Tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche per convalidare il punteggio delle citochine in pazienti con diverse condizioni di salute e in quelli con diversi livelli di malattia parodontale, anche quelli con gengive sane o malattia gengivale allo stadio iniziale. Se il punteggio delle citochine verrà convalidato in popolazioni di pazienti più ampie e diversificate, potrebbe essere utilizzato per comprendere meglio la progressione e la recidiva della malattia parodontale, nonché la potenziale connessione con altre condizioni sistemiche, sottolinea Gualini.
    "In particolare sarebbe interessante valutare se a seguito della terapia parodontale non chirurgica che porti alla diminuzione del punteggio PISA, anche il punteggio delle citochine salivari si abbassa" - spiega Gualini: in caso contrario potrebbe voler dire che il trattamento non ha avuto il risultato sperato; ma potrebbe anche sottendere un problema a livello sistemico meritevole di altri accertamenti diagnostici, funzionando da campanello da allarme per patologie anche lontano dalla bocca. Ovviamente - precisa Gualini - si tratta in questa fase di speculazioni, mancano le evidenze scientifiche". Sarà altresì interessante valutare se il test della saliva possa avere un valore prognostico sul rischio di possibili recidive della parodontite, conclude l'esperto SIdP.
   

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