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Gengiviti e collutori, quando e come utilizzarli al meglio

Gengiviti e collutori, quando e come utilizzarli al meglio

Risponde il dottor Saviano (SIdP), i segnali da cogliere

ROMA, 26 maggio 2021, 12:09

Redazione ANSA

ANSACheck

Il dottor Saviano della SIdP - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dottor Saviano della SIdP - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il dottor Saviano della SIdP - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Europa si stima che l'acquisto di collutori - usati sempre più frequentemente - rappresenti oltre il 9% della spesa per l'igiene orale, ma attenzione, il loro uso è efficace solo se associato alle tecniche di igiene orale a supporto della rimozione meccanica della placca sopragengivale, quindi spazzolino, filo interdentale e scovolino da usare abitualmente. Attenzione però alla scelta del collutorio che deve essere sempre guidata dallo specialista, come pure le modalità d'uso, perché l'utilizzo prolungato di questi prodotti può avere effetti avversi. Solo una gestione completa dell'igiene orale può aiutare a prevenire gengivite e parodontite. A rispondere e' il dottor Raffaele Saviano, della SIdP.

La gengivite del cavo orale è una infiammazione delle gengive, la porzione di tessuto molle che circonda i denti, caratterizzata da arrossamento, gonfiore gengivale e sanguinamento talvolta accompagnati da dolore e sensibilità dentale.

Molto spesso questi sintomi sono così sfumati che non si è consapevoli della malattia o non si è in grado di riconoscerla.

Nella quasi totalità dei casi la gengivite è causata dai batteri presenti nella placca batterica, quell’insieme di microrganismi, residui di cibo e mucoproteine provenienti dalla saliva, che si depositano sui denti a partire da pochi minuti dopo lo spazzolamento. Alcune specie batteriche della placca, in particolare quelle anaerobie Gram-negative, sono in grado di indurre la reazione infiammatoria gengivale che è completamente reversibile se la placca viene rimossa. Molto più raramente la gengivite può essere dovuta a infezioni virali o fungine, può presentarsi come una manifestazione di malattie sistemiche, di reazioni allergiche od avere origine traumatica.

La gengivite indotta da placca è prevalente in tutte le età della popolazione, colpisce il 60% dei pazienti sopra i 30 anni e se non curata può evolvere in parodontite, tuttavia mentre questa progressione non è sempre verificabile ovvero non sempre la gengivite causa la parodontite, la parodontite è sempre preceduta

dalla gengivite. Questo è il motivo principale per cui un costante controllo dell’igiene orale, rappresenta un fattore chiave nel mantenimento della salute del cavo orale.

La rimozione quotidiana dei residui di cibo dalla superficie dei denti attraverso il corretto utilizzo di spazzolino e di filo interdentale o scovolini per la pulizia degli spazi interdentali impedisce l’adesione della placca batterica, riesce a curare la gengivite e può prevenire l’insorgenza della parodontite.

Tra i presidi utilizzati quotidianamente per impedire la formazione della placa i collutori sono tra quelli usati sempre più frequentemente: alcuni dati indicano che il loro acquisto rappresenta oltre il 9% della spesa per i prodotti per l’igiene orale nei paesi dell’Europa occidentale.

Il collutorio è un liquido anti-microbico con attività antisettica ed antiplacca, solitamente utilizzato mediante sciacqui in grado di prevenire e contenere l’accumulo di placca batterica. Il loro uso è efficace solo se associato alle tecniche di igiene orale a supporto della rimozione meccanica della placca sopra gengivale.

Fra i principali vantaggi dei collutori vi è la possibilità di raggiungere alcune aree della bocca, come la lingua e le tonsille, riserve potenziali di batteri, raggiunte difficilmente dall’azione dello spazzolino.

Un dettaglio a cui fare attenzione e la composizione dei collutori: ne esistono infatti, di diverse tipologie, alcuni contenenti il fluoro, efficaci nella prevenzione della carie, altri con proprietà antiplacca, contenenti oli essenziali oppure molecole antibatteriche come ad esempio la clorexidina.

Una recente revisione di dati scientifici pubblicata sulla rivista Journal Dentistry nel 2020 ad opera di un gruppo di ricerca inglese ha evidenziato che gli agenti coadiuvanti più efficaci per il controllo della placca e dell'infiammazione gengivale contenevano clorexidina, oli essenziali e cloruro di cetilpiridinio e che il controllo chimico con antisettici era in grado di potenziare il controllo meccanico della placca sopragengivale, sebbene, a lungo termine, poteva comportare la comparsa di effetti indesiderati.

In particolare i collutori contenenti clorexidina possono conferire un beneficio clinico aggiuntivo nella terapia delle gengiviti, specie nelle fasi iniziali della malattia, durante la terapia parodontale di controllo non chirurgico della infiammazione sopra e sotto gengivale, oppure durante specifiche fasi di cura, tipicamente durante il controllo post chirurgico delle ferite che esitano dalle terapie chirurgiche correttive.

Spesso il paziente effettua sciacqui con collutori perché questa abitudine lo aiuta a mantenere la bocca fresca e pulita alleviando il sintomo dell’alitosi, tuttavia per la scelta della formulazione più

idonea e per un utilizzo corretto del prodotto è opportuno seguire sempre le indicazioni ed i consigli dello specialista, odontoiatra/igienista dentale. In misura maggiore per ridurre le complicanze derivanti da un utilizzo prolungato come nel caso di collutori contenenti clorexidina che la pigmentazione dei denti e della lingua, l’alterazione del gusto e una più veloce formazione di nuovo tartaro sopragengivale.

L’uso dei collutori può aiutare a migliorare il risultato delle procedure di igiene orale professionale e domiciliare; non è tuttavia in grado di sostituire l’utilizzo combinato dello spazzolino e del filo interdentale o dello scovolino; inoltre l’odontoiatra e l’igienista dentale devono consigliare il paziente nella scelta del collutorio specifico per il suo caso suggerendone le modalità d’uso e scongiurandone gli eventuali effetti indesiderati.

 

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