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L’Ue punta sulle nanotecnologie per imbrigliare l'energia del Sole

L’Ue punta sulle nanotecnologie per imbrigliare l'energia del Sole

3,18 milioni di euro al progetto di ricerca guidato da IIT, con il Politecnico di Milano

26 giugno 2021, 04:32

Redazione ANSA

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Le nanotecnologie per assorbire, convertire e stoccare l’energia solare (fonte: IIT) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le nanotecnologie per assorbire, convertire e stoccare l’energia solare (fonte: IIT) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le nanotecnologie per assorbire, convertire e stoccare l’energia solare (fonte: IIT) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sfruttare le nanotecnologie per mettere a punto dei sistemi capaci di assorbire, convertire e stoccare l’energia solare in modo sostenibile e con bassi costi di produzione: è l’obiettivo di Light-Cap, il progetto di ricerca quadriennale che ha ricevuto un finanziamento di 3,18 milioni di euro da parte dell’Unione europea nell’ambito del programma Horizon 2020. A condurlo sarà un consorzio internazionale guidato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e composto da partner europei ed extra-Ue, sia dell’ambito accademico che industriale. Per l’Italia partecipano anche il Politecnico di Milano e Bedimensional, la start-up dell’Iit attiva nella produzione di nanomateriali e nella loro implementazione in dispositivi per applicazioni energetiche.

Ad oggi la conversione e l’immagazzinamento dell'energia solare si basa principalmente su pannelli solari in silicio e batterie ingombranti, tenute separate in dispositivi distinti. Il progetto Light-Cap mira invece a introdurre una nuova architettura, basata sulle nanotecnologie, che sia in grado di combinare le due funzionalità di conversione e stoccaggio in un unico dispositivo versatile (e possibilmente anche portatile). I ricercatori useranno materiali ecocompatibili e facilmente reperibili (come minerali presenti nella crosta terrestre) per evitare le criticità relative al loro approvvigionamento. In particolare, l'approccio del progetto Light-Cap si fonda sull’uso di una combinazione di nanoparticelle a base di carbonio (come il grafene) insieme a composti di alcuni tipi di ossidi di metalli (indio, zinco, stagno) normalmente impiegati nelle componenti elettroniche di cellulari, display e Led. Questi materiali hanno dimostrato una capacità di accumulo delle cariche elettriche molto competitiva rispetto alle tecnologie attualmente impiegate per le batterie, esibendo al contempo ottime stabilità a lungo termine e possibilità di cicli multipli di carica-scarica.

 

 

 

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