/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sos cielo stellato, sta svanendo in tutto il mondo

Sos cielo stellato, sta svanendo in tutto il mondo

Su Science l'allarme degli astronomi contro l'inquinamento luminoso

20 gennaio 2023, 20:48

Redazione ANSA

ANSACheck

Il cielo stellato è prograssivamente cancellato dalle luci (fonte: NOIRLab/NSF/AURA, P. Marenfeld) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il cielo stellato è prograssivamente cancellato dalle luci (fonte: NOIRLab/NSF/AURA, P. Marenfeld) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il cielo stellato è prograssivamente cancellato dalle luci (fonte: NOIRLab/NSF/AURA, P. Marenfeld) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Anni di proteste sui pericoli dell'inquinamento luminoso sono diventati un Sos disperato: il cielo stellato sta svanendo in tutto il mondo a un ritmo più veloce del previsto, compreso fra quasi il 7% e il 10%, superiore rispetto a quello finora previsto sulla base dei dati dei satelliti. Se questa tendenza dovesse proseguire, un bambino nato oggi in un luogo dove sono visibili 250 stelle, quando compirà 18 anni potrà vederne appena 100, rilevano gli autori della ricerca pubblicata sulla rivista Science e che ha come primo autore l'astronomo Christopher Kyba, del Centro tedesco per la ricerca nelle Goescienze di Potsdam.

E' un vero e proprio coro a denunciare un cielo sempre più povero di stelle, considerando che i dati della ricerca sono stati raccolti nell'arco di 12 anni da 51.351 astronomi dilettanti, da oltre 19.000 luoghi, circa 3.700 dei quali in Europa e circa 9.500 in Nord America. Questa maratona della cosiddetta 'citizen science' è stata condotta nell'ambito del programma Globe at Night, condotto dal NoirLab della Fondazione Nazionale della Scienza (Nsf) degli Stati Uniti.

"E' una brutta notizia, ma ce l'aspettavamo", dice all'ANSA Alberto Cora, dell'Osservatorio Astrofisico di Torino dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). "Questo bellissimo esempio di citizen science indica che la visibilità delle stelle si sta decisamente riducendo. I dati dai satelliti sono diversi da quelli registrati dalla cittadinanza. Sappiamo - aggiunge - che c'è un inevitabile aumento dell'inquinamento luminoso, per esempio in conseguenza all'aumento della popolazione e di un aumento dell'illuminazione". Un fenomeno che potrebbe essere attribuito a un uso più frequente dei Led, si legge nell'articolo. "Stiamo probabilmente sbagliando nel modo di utilizzare queste tecnologie", per esempio, osserva Cora, "utilizzando colori e frequenze che si diffondono più facilmente".

Ovunque nel mondo, si legge nell'articolo, sta dilagando una sorta di manto luminoso costante, il cosiddetto 'skyglow', che oscura progressivamente le stelle: "se queste fossero montagne, potremmo immaginare l'inquinamento luminoso come un mare che si alza progressivamente, sommergendo e nascondendo le vette più basse", dice Cora. E' un fenomeno che "continua ad aumentare nonostante le contromisure probabilmente messe in atto per limitarlo", si legge in un commento della ricerca pubblicato nello stesso numero della rivista.

Le conseguenze non riguardano soltanto il cielo, perchè l'inquinamento luminoso "fa sentire i suoi effetti anche sul comportamento degli animali, diurni e notturni", rileva Constance Walker, coautrice della ricerca e responsabile del progetto Globe at Night. I dati indicano che il fenomeno sta avanzando a ritmi ovunque sostenuti, che spaziano dal 6,5% dell'Europa al 10,4% del Nord America. E' anche vero, però, osservano gli autori della ricerca, che dal Nord America ha partecipato un gruppo più numeroso di persone. Se questo è un limite della ricerca, conclude Kyba, è anche un esempio importante di come i nuovi dati ottenuti dai cittadini siano riusciti a compensare quelli finora disponibili.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza