Secondo l'indice globale della fame
2019 redatto dalla Onlus Cesvi, le regioni del mondo più colpite
dalla fame restano Asia meridionale e Africa a sud del Sahara.
In base allo studio, in cinque paesi la fame risulta tuttora
allarmante - Repubblica Centrafricana - o estremamente
allarmante - Ciad, Madagascar, Yemen e Zambia; in 43 dei 117
paesi per cui sono disponibili dati la fame è a un livello
grave. Il GHI 2019 approfondisce la situazione di Haiti e Niger,
due paesi con livelli di fame grave e altamente vulnerabili agli
effetti del cambiamento climatico. Livello di fame moderato, ma
altissima probabilità di essere colpito da disastri naturali
dovuti ai cambiamenti climatici caratterizzano invece il
Myanmar, dove Cesvi è presente con un programma di interventi
per potenziare la resilienza e favorire uno sviluppo agricolo
efficiente e sostenibile.
Il cambiamento climatico - sottolinea Cesvi - ha effetti
devastanti su sicurezza alimentare, biodiversità, risorse
idriche, ecosistemi, suolo e produzione agricola, con
conseguenze su larga scala ovunque.
Per la Onlus, "senza misure di adattamento entro il
2030 le rese mondiali dei raccolti diminuiranno in media del 2%
per decennio, colpendo maggiormente le regioni più insicure dal
punto di vista alimentare ed alimentando tensioni e
disuguaglianze".
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