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Frutta e verdure, italiani insoddisfatti del sapore

Frutta e verdure, italiani insoddisfatti del sapore

Ismea-Agroter, valore consumi -2,5% nel primo trimestre

26 aprile 2018, 17:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - Gli italiani sono insoddisfatti del sapore di frutta e verdura e i risultati si vedono nei consumi in calo del 2,5% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2017. E' quanto emerge dallo studio dell'Osservatorio Ortofrutta di Ismea-Agroter che ha analizzato i comportamenti di 3 mila italiani responsabili degli acquisti in famiglia e che verrà presentato l'8 maggio alla vigilia della fiera del settore Macfrut.

Se il gennaio nero di quest'anno (-2,8% a volume e -3,1% a valore rispetto al 2017) poteva trovare una giustificazione nelle gelate che hanno fatto schizzare i prezzi, i trend negativi di febbraio e marzo fanno capire quanto sia necessario intervenire per aumentare il valore percepito dell'ortofrutta lungo tutta la filiera: gli unici incrementi nei consumi infatti si notano in estate ma solo per effetto dell'andamento climatico. Contrariamente all'evoluzione del gusto del gelato artigianale, riconosciuto dal 57% degli italiani, del vino (49%), della birra (54%) e del cioccolato (51%), non è così per l'ortofrutta. Il 33%, infatti, dà giudizi negativi sulla frutta fresca e il 27% sulla verdura. In particolare il sapore dei pomodori è peggiorato per il 56% dei consumatori, delle fragole per il 54%, delle albicocche (36%), delle ciliegie (32%) e dei meloni (29%).

"Freschezza e gusto sono i due fattori principali a guidare i consumi di ortofrutta", spiega Roberto Della Casa, docente di marketing all'Università di Bologna e fondatore di Agroter, nel precisare che molti dichiarano come i prodotti, una volta acquistati, a casa non si conservano nemmeno per il tempo utile a consumarli. Per invertire la rotta, secondo il docente, "occorre conferire caratteristiche qualitative adeguate e continuative ai prodotti, con un percorso che deve partire dalla genetica, passando alla qualificazione del lavoro nei campi e all'impiego di tecnologie, fino a valorizzarli nel punto vendita, con un nome riconoscibile dal consumatore sinonimo di garanzia".

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