"La strada ora è in salita:
stiamo cercando di fare cordata con gli altri Stati risicoli
europei, tra cui Spagna e Portogallo, spingendo sulla
Commissione Europea affinché ci sia una clausola di salvaguardia
che scatti automaticamente, senza ricorrere all'iter della
richiesta di attivazione come avvenuto tre anni fa". Così il
presidente di Ente Nazionale Risi, il vercellese Paolo Carrà, a
proposito della scadenza della clausola di salvaguardia, la
misura introdotta nel 2019, e in vigore per tre anni, che aveva
ripristinato il dazio per il riso importato in Europa da
Cambogia e Myanmar. Tale misura è scaduta ieri, e ora il rischio
è che i due Paesi asiatici possano tornare a esportare il riso
in Europa in assenza di dazi. "La clausola - continua Carrà - ha
portato indubbiamente vantaggi, perché c'è stata una forte
riduzione del riso Indica importato da Cambogia ed ex Birmania,
e i prezzi sono aumentati. Ora si tornerà invece ai livelli
precedenti di import".
"Confidiamo nell'azione di tutela svolta finora da Ente Risi
- aggiungono da Confagricoltura Vercelli Biella -, che ha in
animo una battaglia per reintrodurre la clausola. Non solo per
l'Indica, ma anche per le varietà Japonica". Per effetto della
clausola, le importazioni dalla Cambogia nella campagna
2020-2021 sono calate del 37% rispetto all'anno precedente,
mentre quelle dal Myanmar del 45%.
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