Andamento positivo per i salumi che
crescono più della media dei freschi: l'incremento è di + 4,1
per 170.000 tonnellate totali nei primi 9 mesi del 2021 nel
canale dei super e ipermercati (vs il 2,7% della media). A
renderlo noto è Assica-Associazione industriali delle carni e
dei salumi- con una presentazione nella giornata di ieri
durante "Il consumo dei salumi in Italia: dati, trend e novità
dal mercato", focus frutto di una ricerca Iri-TuttoFood. Con
l'incontro spiccano tre tendenze da segnalare: il ruolo di primo
piano dei prodotti a denominazione d'origine, con un aumento del
9,6% e il 6,5% di quota a valore , la conferma delle tendenze
100% Italiano e "free from" con un +18,9% dei prodotti di
salumeria totalmente made in Italy e un +5,6 di quelli "fat
free" e la tutela dell'ambiente dove i salumi già oggi
rappresentano- si legge in una nota- un riferimento per la
sostenibilità del Largo Consumo Confezionato con l '11,9% che
utilizza un pack riciclato mentre il 12,3% usa una ridotta o
assente quantità di plastica. Tema, quest'ultimo, che è al
centro del progetto Trust Your Taste, Choose European Quality",
campagna, sostenuta dalla Commissione europea. Dall'analisi
emerge in particolare che il mercato dei salumi è positivo,
grazie anche al contributo portato dal discount. Nello
specifico il banco taglio, dopo un 2020 negativo, segna un
rimbalzo positivo del 5,8% (52,3% del totale delle vendite in
Super e Ipermercati), mentre il libero servizio cresce del 4,2%
(32,3% del totale) e il Take Away è invece in deciso calo con un
-5,9% (15,5% del totale). Nei salumi le principali categorie
crescono in volumi (+6,2 in totale), compresi Crudo (+7,2%) e
Bresaola (+8,3%) che avevano riscontrato le maggiori difficoltà
nel 2020. Il record appartiene al guanciale, con una variazione
positiva del 37,2% mentre segnano un trend negativo solo il
lardo (-2,2%) e la coppa (-1,6%).
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