Nasce il Museo della Vasca Votiva di
Noceto (Parma), che per dimensioni, caratteristiche, significato
e grado di conservazione rappresenta un 'unicum' a livello
europeo, tale da innovare profondamente le conoscenze
scientifiche sull'età del bronzo, perché - spiegano gli esperti
- è un monumento senza confronti fra le strutture lignee datate
a questo periodo. Con l'apertura del museo, venerdì 8 ottobre,
si compie l'atto finale di un cammino durato 15 anni tra scavo,
restauro e ricostruzione.
Oltre al Comune di Noceto, il progetto ha interessato, in
termini di finanziamento e di collaborazione scientifica, il
ministero della Cultura e l'Università degli Studi di Milano.
Fondamentali anche gli ulteriori finanziamenti che
l'Amministrazione comunale ha ottenuto dalla Regione
Emilia-Romagna e della Fondazione Cariparma.
Il percorso museale offre un'esperienza multisensoriale e
multimediale. Oltre alla Vasca Votiva saranno esposti molti
oggetti caratteristici della cultura terramaricola che
caratterizzava circa 3500 anni fa la quasi totalità della
pianura Padana e la cui storia viene raccontata con testi,
immagini, ricostruzioni, video e dispositivi interattivi. La
vasca lignea, scoperta nel 2005 in occasione di lavori edili,
era stata costruita ai margini della terramara di Noceto, oggi
non più conservata a causa delle estrazioni di 'marna'
dell'Ottocento. Il nome terramara (usato dai contadini
ottocenteschi) indica oggi i villaggi distribuiti nella pianura
padana centrale durante la piena età del Bronzo, tra 1650 e 1150
circa a.C.
La vasca di Noceto era una grande struttura lignea
rettangolare, con lati lunghi di 12 metri, corti di quasi 7 e
profonda almeno 3 metri, realizzata entro un'ampia cavità
scavata nel terreno. Le pareti erano rivestite di assi (lunghe
180 e larghe 40 cm) parzialmente sovrapposte le une alle altre.
Una volta completata, la vasca è stata riempita d'acqua e al suo
interno sono stati deposti, nel corso del tempo, vasi, manufatti
in legno e in fibra vegetale, in terracotta, resti animali,
rami, frutti, ciottoli. Tra i reperti più significativi: cinque
aratri, alcuni cesti di grandi dimensioni, diverse figurine di
animali in terracotta, decine di vasi interi, centinaia di rami
tagliati.
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