Tre accusati di inondazione
colposa. È l'esito delle indagini preliminari concluse dalla
Procura di Reggio Emilia in merito all'esondazione del torrente
Enza la notte del 12 dicembre 2017, nella Bassa Reggiana, tra
Sorbolo di Brescello e Lentigione, al confine con la Bassa
Parmense. A seguito delle rotture delle difese idrauliche del
corso d'acqua che comportò seri danni soprattutto nel centro
abitato di Lentigione provocando decine e decine di sfollati per
alcune settimane, il pm Giacomo Forte aveva aperto un'inchiesta
nei primi giorni del 2018. E ora è arrivato a scrivere nel
registro degli indagati il nome di tre persone: si tratta di tre
funzionari di Aipo, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po.
Le indagini - condotte dal Nipaaf dei carabinieri forestali
reggiani con l'ausilio di due ingegneri idraulici nominati dalla
Procura - hanno classificato l'evento meteorologico come "non
eccezionale escludendo fin da subito un difetto strutturale
della difesa idraulica della sponda reggiana nonché hanno
accertato un deficit della sommità arginale nel tratto
collassato", spiega una nota dell'Arma. Altra causa del collasso
- secondo l'accusa - è stato il cattivo funzionamento idraulico
delle due casse di espansione di Montecchio
Emilia-Montechiarugolo. "Tutto aggravato - continuano i
Forestali - dalla mancata comunicazione delle criticità
meteorologiche contenute nei diversi bollettini emanati dalla
competente Agenzia Regionale".
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