Sarà inaugurato il 12 giugno a
Bologna (ore 15, viale della Fiera 7) il museo dedicato a padre
Olinto Marella, scomparso nel 1969 e dallo scorso anno Beato,
che proprio in quel luogo diede compimento al primo progetto
della Città dei Ragazzi per dedicarsi agli ultimi e ai piccoli
senza speranza, trasformando la casupola della nettezza urbana
in una chiesa, la Cattedrale dei Poveri. L'edificio è rimasto
abbandonato e pericolante per decenni, finché ha potuto prendere
vita in un'operazione di rigenerazione dopo oltre un anno di
lavori di ricostruzione a cura dell'Opera Padre Marella. Il
progetto ha coinvolto giovani artisti (Matteo Lucca), fotografi
(Simone Martinetto) e documentaristi (Luca Capponi).
"Il museo vuole far immergere i visitatori in un'esperienza
totalizzante e intima nella vita del Beato e in quella dei suoi
ragazzi. È un museo che fa conoscere Marella in modo non
didascalico ma appassionante, struggente, anche ironico,
restituendogli la complessità e la profondità di una persona che
è stata sacerdote, figlio, padre, testimone e simbolo di
coscienza e carità radicale e intelligente", spiega la curatrice
Claudia D'Eramo. Il Museo ospita quattro ambienti e una serie di
installazioni multimediali, tra cui un'opera d'arte collettiva
realizzata da Matteo Lucca e dai mille partecipanti alla
cerimonia di Beatificazione in piazza Maggiore lo scorso 4
ottobre, festa del patrono di Bologna, San Petronio. Grazie a un
contributo della Fondazione Carisbo è stato possibile realizzare
le opere e gli allestimenti museali.
In occasione dell'inaugurazione sarà lanciata anche una
campagna di crowdfunding - 'Ripartire insieme' - in ricordo di
padre Gabriele Digani, successore di padre Marella recentemente
scomparso. Entro giugno sarà inoltre online il sito
museo.operapadremarella.it, che ospiterà anche un archivio
digitale che nei prossimi mesi andrà ad arricchirsi con lavori
di ricerca storica.
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