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Guerra e inquinamento nella tridimensionalità di Condello

Guerra e inquinamento nella tridimensionalità di Condello

Fino al 5/5 in Porto Vecchio a Trieste. Sabato l'inaugurazione

TRIESTE, 09 marzo 2024, 12:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Corpi suggestivamente tagliati o scomposti rappresentano la grammatica del "pensiero tridimensionale" di Calogero Condello, artista di origini agrigentine che coniuga "classicità e futuro" in installazioni che presentano la mimesis perfetta della figura umana idealizzata, ottenuta con calchi in gesso di modelli in carne e ossa, e poi la stravolgono e la stracciano. Una serie "corale" di queste statue sarà visibile in una mostra, curata da Marianna Accerboni, al Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste dal nome "Calogero Condello. Pensiero tridimensionale. Classicità e futuro".
    I temi cardine affrontati da Condello, artista che si è formato all'Accademia di Belle Arti di Firenze nella sezione Scultura, sono la guerra e l'inquinamento, declinate con pathos e drammaticità rispettivamente nell'installazione in terracotta 'Dilaniata' (1995-2003) e 'Uomo e madre natura' (2021), opera che simula "un insano e metaforico banchetto", come spiega la curatrice Accerboni. L'artista, ricorda Accerboni, "sa compendiare nei propri lavori euritmia, misura e passione, racchiusi e sospesi in un'arte d'ispirazione concettuale" in cui le figure umane "diventano quasi eroi neoclassici" sospesi tra "un passato apparentemente ideale e un'attualità densa di nubi plumbee".
    Tre sculture di bronzo sono state collocate in altrettanti spazi del centro di Trieste per incuriosire cittadini e turisti e invitarli a visitare la mostra, che sarà inaugurata sabato prossimo con la presentazione di Accerboni, e rimarrà aperta fino al 5 maggio.
   

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