"Massimo Carminati è stato sotto
intercettazione per tre anni, dal 2011 al giorno dell'arresto,
dicembre del 2014. La Procura ha criminalizzato la banalità e
creato un mostro. C'è stato un approccio stalinista al processo:
ti intercetto per quello che sei e non per quello che fai". Lo
ha detto Ippolita Naso, difensore dell'ex esponente dei Nar, nel
corso del processo a Mafia Capitale.
"In uno Stato di diritto e' possibile intercettare una persona
per costruire il suo circuito di relazioni? Qui non siamo in
assenza di fatti-reato ma di fatti. Bastano le parole di
Carminati per mettere su un processo senza che siano stati fatti
riscontri. E cosi' intercettazione dopo intercettazione siamo
arrivati al 'mondo di mezzo' ("quello in cui tutti si
incontrano, tra i vivi che stanno sopra e i morti che stanno
sotto", ndr), una chiacchiera da bar elevata a prova per
dimostrare che c'era la mafia a Roma", conclude il penalista.
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