Sono circa 400 mila le persone che a
Roma hanno acquistato la loro prima casa con l'edilizia
agevolata o convenzionata ma molti di questi, che
successivamente hanno venduto l'immobile, oggi si vedono
arrivare ingiunzioni di pagamento per migliaia di euro da parte
di chi ha comprato negli anni, a sua volta, la loro casa.
E' il caso di Roberto Tassone che nel 2003 ha comprato per
circa 100 mila euro un immobile in edilizia agevolata nella zona
Torresina e 10 anni dopo ha rivenduto l'immobile a 265 mila
euro, a prezzo di mercato. Ora gli acquirenti di allora gli
chiedono la restituzione di oltre 160 mila euro, sostenendo che
non poteva vendere a prezzo di mercato e lui ha pagato la
cosiddetta affrancazione, una somma da versare al Comune pari a
circa il 5% del prezzo di mercato. Ieri la giunta capitolina ha
approvato una delibera per coordinare e snellire le procedure
per le affrancazioni. "La responsabilità di questo pasticcio è
del comune e dei notai ma le uniche vittime siamo noi", conclude
Tassone.
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