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Eccidio del Turchino, commemorato l'80esimo anniversario

Eccidio del Turchino, commemorato l'80esimo anniversario

Cassibba, 'Ricordiamo chi si oppose al regime nazifascista'

GENOVA, 18 maggio 2024, 12:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cinquantanove vittime dell'eccidio del Turchino, perpetrato dalle SS con la complicità dei fascisti il 19 maggio 1944, sono state ricordate stamani in una cerimonia presso il sacrario del passo del Turchino alla presenza dei gonfaloni della Regione Liguria, del Comune e della Città metropolitana di Genova. Tra i partecipanti il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna e il presidente del Consiglio comunale di Genova Carmelo Cassibba.
    Dopo una messa in suffragio si è svolta la deposizione delle corone e l'orazione commemorativa del segretario generale dello Spi CGIL Genova e Liguria Ivano Bosco.
    "Ricordare l'eccidio del Turchino significa riconoscere il coraggio e la determinazione di coloro che si opposero fino alla morte al regime nazifascista, - interviene Cassibba - significa ricordare che dietro ogni nome inciso sulle lapidi dei monumenti ai nostri caduti c'è una storia, c'è il dolore di una famiglia, c'è una comunità privata di un suo membro. Quest'anno ricorre l'ottantesimo anniversario dei martiri del Turchino e, mentre commemoriamo i nostri cinquantanove patrioti caduti per mano delle SS, dobbiamo impegnarci più che mai a preservarne la memoria e a trasmetterne l'importanza alle generazioni future".
    "La memoria storica è un bene prezioso, è il fondamento su cui costruiamo la nostra comprensione del passato e, di conseguenza, del nostro presente e del nostro futuro.
    Dimenticare significa rischiare di perdere il senso della nostra identità collettiva e dei valori che ci definiscono come società libera e democratica", sottolinea.
    A seguito dell'esplosione di una bomba al Cinema Odeon del 14 maggio 1944, che provocò la morte di cinque soldati tedeschi e il ferimento di altri quindici, le SS con la complicità dei fascisti misero in atto la rappresaglia. Nella notte tra il 18 e il 19 maggio 1944, cinquantanove antifascisti vennero prelevati dalla IV sezione del carcere di Marassi, trasferiti nelle località di Fontanafredda nei pressi del passo del Turchino e uccisi a colpi di mitra.
   

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