Una manifestazione a
Fabriano (Ancona) per dire "no" al piano strategico proposto da
Elica. Martedì 11 maggio, il coordinamento sindacale unitario ha
deciso di organizzare "una giornata di lotta e di mobilitazione
con manifestazione a Fabriano per un piano che nega il futuro
dell'azienda in Italia, che cancella centinaia di posti di
lavoro con i fatturati che aumentano, per denunciare un problema
che riguarderà tutto il comprensorio e tutto l'elettrodomestico
in generale. Facciamo un appello a tutte le aziende del settore
presenti nel territorio per unirsi alla nostra lotta", spiegano
le parti sociali. Nel pieno rispetto delle norme anti-Covid Un
presidio statico per non far spegnere le luci della ribalta su
questa vertenza e non solo. A pochi giorni dal primo faccia a
faccia virtuale al Mise fra il management della multinazionale
di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti,
e le parti sociali, sul piano strategico 2021-2023 che prevede:
409 esuberi su 560 dipendenti del comprensorio, chiusura dello
stabilimento a Cerreto D'Esi e delocalizzazione continua lo
stato di agitazione dei lavoratori. "Non c'è bisogno di guardare
molto lontano per capire che, contrariamente a quanto dicono i
manager con cui abbiamo parlato, produrre cappe sul Fabrianese,
facendo utili e creando occupazione, non solo è fattibile -
incalzano i sindacati -, ma è la strada che altri produttori
competitor di Elica stanno perseguendo, puntando proprio sulle
capacità, le professionalità, le competenze e la valorizzazione
del territorio".
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