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Roccella, tutta l'Italia a fianco delle donne contro la violenza

Roccella, tutta l'Italia a fianco delle donne contro la violenza

Albano (Mef), violenza economica è tipica violenza di genere

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 08 aprile 2024, 19:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

La legge su femminicidio, più che sulla repressione, "punta a prevenire, a fermare il ciclo della violenza prima che arrivi alle sue estreme conseguenze, al femminicidio o al danno grave, o irreparabile, alla persona". Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, intervenendo oggi a San Benedetto del Tronto al convegno "Donne e diritti. Conoscere per contrastare la violenza di genere", organizzato dall'associazione Giustizia Donna. "Questo, governo, questa maggioranza sono vicini alle donne" ha aggiunto, citando "i fondi raddoppiati per i centri antiviolenza e le case rifugio". "Ma in realtà è tutto il Paese che è vicino alle donne" ha detto ancora, ricordando il voto all'unanimità sulla nuova legge sul femminicidio, la n. 168 del 2023, e l'emozione provata "nel vedere i tabelloni dell'aula accendersi di luci tutte verdi". "La violenza - ha proseguito - nasce da uno squilibrio di potere. Le battaglie delle donne devono partire dalle donne, ma coinvolgendo gli uomini, è fondamentale una loro presa di coscienza". Le donne "hanno fatto una lunghissima strada, se pensiamo che solo 30 o 40 anni fa una donna adultera finiva in carcere, un uomo no". Ma le libertà conquistate le hanno esposte a "nuovi conflitti: ancora oggi troppi uomini non accettano che una donna possa scegliere". E si arriva così ai femminicidi o alle donne sfigurate dall'acido, un fenomeno cresciuto in fretta: "pensate che il primo uomo che lo ha fatto è stato condannato ad un anno e 4 mesi, lei invece ha ancora problemi di salute".
    La nuova legge è intervenuta su alcune "smagliature" della normativa precedente che era "buona", introducendo delle innovazioni: rientrano nella prevenzione istituti come l'Ammonimento del questore, la contrazione dei tempi a 20 giorni tra la denuncia e l'adozione di misure cautelari, "l'attenzione per i reati-spia, segnali di un atteggiamento violento che può degenerare", "l'arresta in flagranza differita". Il voto all'unanimità "ha dimostrato che si può fare, si può essere insieme per le donne, per fermare la violenza" ha ribadito Roccella, che ha citato anche le norme sulla certificazione della parità di genere per le aziende, come istituti per correggere quello "squilibrio di potere".
    La sottosegretaria al Mef Lucia Albano si è soffermata invece sulla "violenza economica, che è una tipica violenza di genere, sono quelle azioni che tendono a comprimere le possibilità di una donna di avere una sua autonomia economica. Poi ci sono lo sfruttamento economico e addirittura il sabotaggio economico".
    La senatrice Elena Leonardi, presidente della commissione Femminicidio, ha sottolineato la necessità di fare formazione a 360 gradi per chi viene in contatto con una donna che ha subito violenza: personale sanitario, forze dell'ordine, operatori dei Cav. Anche il linguaggio è importante per evitare fenomeni di vittimizzazione secondaria. E infine l'avvocato Francesca Biancifiori, presidente di Giustizia Donna ha ricordato la necessità di tutelare i minori, che spesso assistono a scene di violenza.
   

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