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L’ombra dei deep fake sulla politica britannica

L’ombra dei deep fake sulla politica britannica

Un audio contraffatto con l’IA, in cui il leader politico laburista Keir Starmer impreca contro il suo staff, è stato diffuso su X mentre si svolgeva la conferenza del suo partito.

Roma, 09 ottobre 2023, 19:45

Redazione ANSA

ANSACheck

Keir Starmer © ANSA/EPA

Keir Starmer © ANSA/EPA
Keir Starmer © ANSA/EPA

Di Alessio Jacona*

Oggi la politica britannica, e con essa quella globale, hanno avuto un nuovo assaggio di quali rischi per la democrazia rappresentino i cosiddetti deep fake, ovvero i contenuti multimediali falsi creati con l’intelligenza artificiale.

È successo durante la conferenza annuale del partito Laburista, quando alcuni account sulla piattaforma X (già nota come Twitter) hanno diffuso un video con l’audio in cui si sente la voce contraffatta con l’IA di sir Keir Starmer mentre questi dà in escandescenze, imprecando e maltrattando i membri del suo staff.

Un falso e un attacco in piena regola al leader laburista, che arriva dalla rete proprio mentre questi inizia a preparare la campagna elettorale per il voto politico previsto nel Regno fra la fine del 2024 e le primissime settimane del 2025. E, soprattutto, che sembra fatto apposta per infangarne l’immagine proprio quando i sondaggi accreditano al suo partito (da 15 anni all’opposizione) quasi 20 punti di vantaggio sui Conservatori del premier Rishi Sunak.

Il deep fake è stato pubblicato inizialmente da un account con appena 3500 follower, in un post con la seguente descrizione: «Ho ottenuto l'audio di Keir Starmer che abusa verbalmente dei suoi collaboratori durante la conferenza. Questo disgustoso bullo sta per diventare il nostro prossimo premier». Mentre scriviamo il contenuto è stato visualizzato già un milione e mezzo di volte. Poco dopo il primo video, un secondo contenuto è stato pubblicato in cui si sente sempre la voce contraffatta di Sir Stramer, questa volta mentre critica la città di Liverpool.

È già la seconda volta che accade un fatto del genere in Europa in meno di due settimane. Lo scorso 28 settembre, appena due giorni prima delle elezioni legislative vinte in Slovacchia dall'ex premier filorusso Robert Fico, su Facebook è circolato un deep fake in cui si sentiva Michal Šimečka, leader del partito liberale Slovacchia Progressista, discutere di come truccare le elezioni comprando i voti della minoranza rom con Monika Tódová, giornalista del quotidiano Denník N. I due hanno subito denunciato il contenuto come falso, ma il silenzio elettorale imposto dalle leggi slovacche a partire 48 ore prima dell'apertura delle urne (cioè esattamente quando è stato pubblicato l’audio deep fake), ha reso estremamente difficile contrastare la diffusione del contenuto su facebook.

«Siamo in una fase in cui il rischio far west è altissimo - spiega il Stefano Epifani, presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale - perché se da un lato esistono e si moltiplicano tecnologie di IA potenti e accessibili, dall’altro non c’è ancora la cultura diffusa necessaria a comprendere i rischi che esse possono comportare anche per la democrazia, non esistono le tecnologie basate su IA capaci di contrastare la diffusione dei deep fake e, infine, manca ancora una normativa condivisa transnazionale». La fondazione che Epifani presiede ha da poco diffuso un Manifesto per la sostenibilità digitale dell’IA: un documento nato dalla collaborazione tra filosofi, giuristi, ingegneri, docenti delle università per analizzare sfide ed opportunità dell'IA e identificare, nell'ultima parte del documento, per ciascun Sdg (Sustainable Development Goal), quelle caratteristiche dell'intelligenza artificiale che più di altre contribuiscono alla realizzazione dei singoli obiettivi. Per contrastare il fenomeno dei

deep fake, continua Epifani, «abbiamo bisogno di creare una consapevolezza diffusa di quelle che sono i rischi e le opportunità dell’intelligenza artificiale, ma anche di una nuova normativa che obblighi gli attori delle piattaforme che veicolano i contenuti contraffatti a sviluppare ed utilizzare le contromisure basate su IA, per garantire agli utenti della veridicità di ciò che fruiscono».

*Giornalista, esperto di innovazione e curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale ANSA.it

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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