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Affidi: 'parla chi non è madre', polemica in Piemonte

Affidi: 'parla chi non è madre', polemica in Piemonte

Opposizioni chiedono dimissioni assessore regionale Caucino

TORINO, 18 febbraio 2020, 17:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' polemica in Piemonte per le parole dell'assessore leghista alle Politiche per la Famiglia, Chiara Caucino, secondo la quale in tema di affidi "c'è chi parla e non è nemmeno madre" e "forse prima di parlare dovrebbe passare per quel sacro vincolo".
    "Accetto qualunque critica, ma non da donne che non hanno figli", ha detto Caucino oggi intervenendo a un incontro organizzato dal Comitato Cittadini per i Diritti Umani, contrario agli affidi, sulla nuova legge regionale 'Allontanamenti zero'. Il provvedimento già approvato dalla Giunta di centrodestra di Alberto Cirio, che deve ora passare al vaglio del Consiglio regionale, prevede che il 40% degli oltre 55 milioni destinati al sistema infanzia in Piemonte venga dirottato dai servizi sociali alle famiglie, sotto forma di aiuti economici.
    La levata di scudi arriva da tutto il centrosinistra e dal M5s, sabato scorso in piazza per chiedere il ritiro del ddl. Il segretario regionale del Pd, Paolo Furia, chiede le scuse e le dimissioni dell'esponente dell'esecutivo. "Nel gruppo del Pd - osserva il capogruppo in Regione, Domenico Ravetti - c'è una sola donna, non ha figli e si sta battendo per tutelare bambini vittime di situazioni tremende. Ci dica Caucino se è lei che vilmente sta tirando in ballo". Il capogruppo di Luv, Marco Grimaldi, si appella al governatore Cirio per ottenere "pubbliche scuse", e la capogruppo M5s, Francesca Frediani, stigmatizza le "parole indegne" di Caucino, che "offendono migliaia di donne".
   

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