Scolpita in osso bruciato, una
minuscola statuetta di uccello è la più antica opera d'arte
cinese conosciuta, grazie alla scoperta fatta da un team
internazionale di cui fa parte il torinese Francesco d'Errico,
ricercatore alle università di Bordeaux (Francia) e Bergen
(Norvegia). Gli altri ricercatori responsabili dello studio
appartengono all'università di Shandong (Cina), Bordeaux e al
Weizmann Institute of Science (Israele).
La scoperta, pubblicata oggi sulla rivista Plos One, anticipa
le origini della scultura e delle rappresentazioni animali
nell'Asia orientale di oltre 8.500 anni. La statuetta è stata
rinvenuta a Lingjing, un sito nella provincia di Henan, in un
contesto archeologico datato tra i 13.800 e i 13.000 anni fa. Lo
stile della statuetta - unica scultura paleolitica conosciuta
che rappresenta un animale in piedi su un piedistallo - indica
una tradizione artistica originale, diversa da quelle conosciute
in Europa occidentale e in Siberia, alcune delle quali risalgono
a 40.000 anni fa. Il suo eccezionale stato di conservazione e
l'uso di tecniche di analisi avanzate, come la microscopia
confocale e la microtomografia, hanno permesso al team di
ricostruire meticolosamente il comportamento dell'artista
paleolitico.
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