Sarà formalmente espropriata il 3
agosto la baita della Valle Clarea, la costruzione simbolo del
movimento No Tav della Valle di Susa.
La baita, assemblata nel 2010 come presidio per gli attivisti
(durante i lavori fu visitata anche da Beppe Grillo), nel 2012,
dopo un intervento delle forze dell'ordine, fu sgomberata e
inglobata nel perimetro del cantiere del Tav. "Dopo averla
tenuta prigioniera per più di otto anni - scrive Nicoletta
Dosio, storica militante No Tav - la lobby del Tav ha decretato
che dovrà morire. Per il 3 agosto ne hanno previsto l'esproprio
definitivo e probabilmente la demolizione. Ma i ricordi sono
troppi perché quel giorno possa passare nella rassegnazione".
"Nell'abusivismo legalizzato del cantiere-fortino voluto dai
lobbisti delle Grandi Opere e retto dalle mafie che si annidano
nel cuore dello Stato - conclude Dosio - la nostra piccola,
amata baita è un avversario pericoloso perché porta in sé la
storia concreta di una lotta irriducibile, generosa e bella per
un mondo più giusto e vivibile per tutti.
A poche centinaia di metri, oltre il torrente, il neonato
presidio dei Mulini di Clarea sorride e aspetta".
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