La produzione industriale in
Piemonte ha registrato nel 2020 una flessione del 5,9%, rispetto
a -0,5% del 2019, ma il quarto trimestre si è chiuso con un dato
incoraggiante: il crollo produttivo generato dalla pandemia si è
fermato e la produzione industriale è stabile rispetto
all'analogo periodo dell'anno precedente. Lo segnala l'indagine
di Unioncamere Piemonte realizzata con gli Uffici studi delle
Camere di commercio e in collaborazione con Intesa Sanpaolo e
Unicredit.
Il tessuto manifatturiero piemontese nel 2020 ha tenuto
meglio rispetto a quello lombardo (- 9,8%), a quello veneto
(-8,7%) e a quello medio italiano (-10,9%).
"Questa fase emergenziale, che dura da un anno - commenta il
presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia - continua
a condizionare la vita delle nostre produzioni e delle aziende.
La priorità è garantire alle imprese gli strumenti necessari,
tra cui quelli finanziari, per superare quelli che speriamo
siano gli ultimi mesi di sofferenza: la vaccinazione è l'unica
strada che ci permetterà da un lato di tornare a produrre ai
livelli pre-Covid e dall'altro di rilanciare i consumi e
stabilizzare l'occupazione. Avremo a disposizione, inoltre, le
risorse europee".
E' la filiera tessile a registrare nel quarto trimestre il
risultato peggiore (-16,2%). Ancora negativo il comparto
meccanico (-3,6%) e, diversamente da quanto avvenuto nel periodo
precedente, anche quello alimentare (-0,9%). Stazionaria la
produzione di autoveicoli, cresce quella delle aziende della
componentistica auto (+6,5%) e del comparto dell'aerospazio
(+4,5%). Tra le province Biella manifesta il calo più elevato
(-14,3%),
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