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Protesta dei dipendenti dell'Enel, 400 posti di lavoro a rischio

Protesta dei dipendenti dell'Enel, 400 posti di lavoro a rischio

Davanti alla sede del Lingotto, in divisa arancione e blu

TORINO, 08 marzo 2024, 10:29

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Fischi, trombette, urla. Il personale dell'Enel piemontese protesta davanti alla sede del Lingotto. Sono circa 200 i manifestanti, tutti in divisa arancione e blu, timorosi dei quattrocento posti di lavoro a rischio sul territorio.
    La protesta è "contro la politica del nuovo management che continua a esternalizzare gli interventi sulla rete, vecchia e da convertire con energie rinnovabili, affidandoli ad aziende esterne", denunciano i sindacati Filctem-Cgil, Uiltec-Uil e Flaei-Cisl. Alle 10.30 una piccola delegazione è attesa in Prefettura per dar conto della vertenza visto che "questo è solo l'inizio e questa situazione coinvolgerà anche le altre multiutility che dal 2030 è previsto il cambio delle concessioni della rete elettrica italiana mossa dal decreto Bersani", spiegano le sigle sindacali.
    "Presentiamo la vertenza in Prefettura per evidenziare gli orari di lavoro spezzati e la tendenza dell'azienda a terziarizzare il lavoro verso l'esterno" spiega Marco Luigi Rinaldi, segretario regionale Flaei Cisl. "L'azienda non sta supportando la transizione energetica adeguatamente e le riorganizzazioni interne stanno portando a impiegare lavoratori dove c'è maggiore carenza di organico come nell'area distribuzione. Protestiamo anche per la drastica riduzione dello Smart working, in controtendenza con la politica intrapresa durante la pandemia da Covid-19".
   

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