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Pubblica Amministrazione a rischio estinzione

PressRelease

Pubblica Amministrazione a rischio estinzione

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Responsabilità editoriale di UILPA

Urge piano assunzionale di largo respiro

16 agosto 2018, 09:46

UILPA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di UILPA

“Sempre di meno, sempre più anziani e sempre più oppressi da carichi di lavoro enormi,  questo è l’identikit dei lavoratori pubblici nel nostro Paese”. Lo afferma in una nota il Segretario Generale della Uilpa Nicola Turco, evidenziando che “continuare a sottovalutare tale situazione rischia di compromettere seriamente la sopravvivenza della Pubblica Amministrazione”.

“Le politiche degli ultimi anni hanno scientemente ignorato il problema del ricambio generazionale, determinando carenze di organico vertiginose”, sottolinea il Segretario generale della Uilpa, rilevando “che il nostro Paese occupa l’ultimo posto della classifica europea per quanto riguarda il rapporto tra dipendenti pubblici e cittadini mentre è al penultimo posto con riferimento a quello tra lavoratori pubblici e totale degli occupati. Da un recente studio dell’Adapt emerge che se volessimo adeguare i nostri organici ai parametri di Francia e Regno Unito dovremmo disporre di ulteriori 2,5 milioni di dipendenti in aggiunta agli oltre 3 milioni attualmente in servizio, con effetti assolutamente positivi non solo in termini di funzionalità ed efficienza del Servizio Pubblico ma anche in chiave di risposta al problema della disoccupazione giovanile”.

Conclude Turco: “Bisogna, allora, porre fine all’assurdo convincimento che la Pubblica amministrazione sia un fardello costoso e contrastare l’idea che il ‘privato’ sia meglio del ‘pubblico’. E’ necessario agire tempestivamente per limitare i danni finora prodotti adottando una politica di rilancio della macchina pubblica, attraverso una seria politica di investimenti sia in termini di valorizzazione delle risorse umane a disposizione sia favorendo un piano assunzionale che consenta l’ingresso di tanti giovani e che renda anche possibile l’indispensabile trasmissione delle competenze, un patrimonio che altrimenti  rischia di andare irrimediabilmente perduto”.

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