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Cinema: 'Figli' al Bif&st, genitorialità e l'omaggio a Torre

Cinema: 'Figli' al Bif&st, genitorialità e l'omaggio a Torre

Premio come miglior attrice protagonista a Paola Cortellesi

BARI, 27 agosto 2020, 19:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'ho inteso non solo come un film sulla genitorialità ma su cosa significa essere figli. Certo il tema della genitorialità resta un tema centrale, la difficoltà di essere genitori e di restare coppia. Però mi piace pensare che sia un film sull'essere genitori in quanto figli". Giuseppe Bonito, il regista del film "Figli" in concorso al Bif&st, il Bari international film festival, nella sezione ItaliaFilmFest, racconta il suo lavoro, dal rapporto con lo sceneggiatore scomparso Mattia Torre a quello con gli attori protagonisti Paola Cortellersi e Valerio Mastandrea. Per questo film a Paola Cortellesi la giuria del Bif&st ha conferito il premio Mariangela Melato per la miglior attrice protagonista.
    Sul significato del film, il regista spiega che "i personaggi si raccontano principalmente come genitori ma sono il prodotto di altri genitori. E poi c'è qualcosa di molto personale, io non ho figli e quindi mi sono riferito al loro essere genitori soprattutto avendo come riferimento i miei, è come una sorta di corto circuito tra essere figli e genitori. E penso che fosse un po' quello che cercava Mattia nella storia".
    Il riferimento è a Mattia Torre, autore e regista del film scomparso prematuramente, che decise lui stesso di affidare poi a Bonito la regia. "E' stata un'esperienza per me drammatica, Mattia era un collega ma anche un grande amico. È stato molto difficile all'inizio - dice Bonito - , perché una cosa è trovarsi in un film che hai pensato e con il quale convivi da tempo, altro è trovarsi in una situazione già emotivamente così stravolgente e poi dover indossare i panni di un altro. E' stato faticoso, c'era un carico emotivo ma anche una responsabilità nei confronti di Mattia".
   

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