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Emiliano e Decaro, mai più violenza fascista

Emiliano e Decaro, mai più violenza fascista

Anniversario omicidio squadrista di un 18enne a Bari nel 1977

BARI, 28 novembre 2020, 14:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Ci sono nuovi fascismi che a volte riemergono. Bari non permetterà a nessuna forma ideologica di avere il furore e la violenza del passato. Questa città non torna indietro". Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, a margine della deposizione di una corona di fiori in memoria di Benedetto Petrone, il 18enne ucciso da una squadraccia fascista il 28 novembre 1977 in piazza Libertà, ricordando anche la più recente aggressione del settembre 2018 ad un gruppo di manifestanti antifascisti, dopo un corteo nel centro di Bari, da parte di militanti di CasaPound. Vicenda nella quale il Comune si è costituito parte civile.
    "Coltivare la memoria significa conoscere la storia e imparare a interpretare il presente - ha detto il sindaco -. Se anche un solo ragazzo, attraverso questa giornata, la nostra presenza o i racconti sui social, avrà voglia di leggere la storia di Benny, allora non solo avremo reso omaggio al suo sacrificio, ma avremo anche gettato un seme di speranza per il futuro".
    Al breve momento di raccoglimento sotto la lapide dedicata a Petrone, nel rispetto delle norme anti-Covid, hanno partecipato la sorella di Benedetto, Porzia, la prefetta di Bari Antonella Bellomo e i rappresentanti dell'Anpi e del Comitato XXVIII Novembre.
    Per il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, "il modo migliore per ricordare Benedetto Petrone è lavorare perché episodi come quello del 28 novembre 1977, che hanno lasciato ferite profonde nella memoria della città e della regione, non si ripetano più. Ecco perché la Regione si è costituita parte civile nel processo contro gli esponenti neofascisti" di CasaPound. "Con il lavoro dell'Osservatorio sui fenomeni neofascisti in Puglia - ha aggiunto - seguiremo da vicino ogni rigurgito di violenza squadrista, in modo che i colpevoli non possano più nuocere".
   

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